La Buona Novella: un’azione che “riscalda”
La nuova rubrica della redazione dedicata alle buone notizie
Non c’è solo il “food bank”, il banco alimentare, ma anche il “wood bank”.
Da più di dieci anni la chiesa episcopale di Eureka, cittadina di mille abitanti nel Montana, Usa, appena sotto il confine con il Canada, fornisce legna da ardere alle famiglie e alle persone a basso reddito, soprattutto anziani, disabili, veterani.
Ogni sabato, da ottobre ad aprile, un gruppo di boscaioli (e boscaiole!) volontari spacca, ammucchia e distribuisce legname in tutta la regione della Tobacco Valley, trattando in media 250 carichi a stagione. Un bell’impegno, per questa piccola comunità nel cuore delle Montagne Rocciose, nato senza sapere bene dove avrebbe portato, come ammette Pattiann Bennett, rettrice della chiesa oggi in pensione, a capo della squadra, in cui i volontari originari sono stati man mano affiancati da nuove forze, in un coinvolgimento crescente. Dal 2012 è un “ministero giubilare”, termine che nella Chiesa episcopale indica i servizi destinati a poveri e oppressi, «per soddisfare i bisogni umani fondamentali e costruire una società giusta».
Inoltre, la St. Michael & All Angels di Eureka fa parte dell’organizzazione no-profit Alliance for Green Heat (Agh) che promuove fonti di riscaldamento rinnovabile, secondo cui esistono almeno 150 “firewood banks” negli Usa, promossi, oltre che da chiese, anche da associazioni no profit o enti locali. Essere comunità è anche questo, e lo sanno bene quanti, anche nelle nostre chiese di montagna, fanno la corvée per la legna della chiesa e del presbiterio o per allestire il tradizionale falò del 16 febbraio.
Un’azione che “riscalda” non solo i destinatari: infatti, come osserva Bennett, anche i volontari beneficiano dello stare insieme, in un clima allegro, facendo esercizio fisico: la cosa più importante per loro è aiutare il prossimo in modo non convenzionale, ma tangibile e inclusivo, che è fonte di felicità.