Gli esperti chiedono una migliore protezione della libertà religiosa in Europa

Una tavola rotonda al Parlamento europeo

Esperti di libertà religiosa si sono riuniti al Parlamento europeo per discutere su come proteggere i credenti e salvaguardare la libertà religiosa, in mezzo all’attuale tendenza all’aumento dell’intolleranza religiosa in Europa.

La tavola rotonda, dal titolo “Salvaguardare la libertà religiosa in Europa: sfide attuali e prospettive future”, è stata condotta dall’eurodeputato Paulius Saudargas, e ha visto la partecipazione di Katharina von Schnurbein, coordinatrice della Commissione europea per la lotta contro l’antisemitismo e la promozione della vita ebraica, Gudrun Kugler, deputata austriaca e vicepresidente dell’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE); Alessandro Calcagno, consulente della Commissione delle conferenze episcopali dell’Unione europea (COMECE) sui diritti fondamentali e l’articolo 17 del TFUE, e Anja Hoffmann, direttora esecutiva dell’Osservatorio europeo dell’intolleranza e Discriminazione contro i cristiani (OIDAC).

 

Anja Hoffmann ha presentato le conclusioni dell’ultimo rapporto dell’organizzazione sulla discriminazione dei cristiani in Europa. Ha anche attirato l’attenzione sulla legislazione che limita la libertà religiosa, con casi come il processo alla deputata finlandese Päivi Räsänen per aver twittato un versetto della Bibbia, o la condanna di Adam Smith-Connor per aver pregato in silenzio nella cosiddetta “zona di sicurezza” vicino a una clinica per aborti nel Regno Unito, che «dimostrano che i legislatori devono considerare attentamente gli effetti collaterali che la legislazione può avere sulla libertà religiosa».

 

I partecipanti hanno convenuto che «per garantire che ogni comunità religiosa abbia uguale accesso agli strumenti di protezione, dovrebbe essere istituito un coordinatore dell’UE per la lotta contro i crimini motivati dall’odio contro i cristiani» e che è necessario estendere il mandato dell’inviato speciale per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell’UE.