60 anni di Commissione delle Chiese per i Migranti in Europa

Un opuscolo racconta il grande impegno a fianco delle persone migranti dell’organizzazione

 

«Quest’anno segna una pietra miliare significativa per la Commissione delle Chiese per i Migranti in Europa (Ccme), in quanto celebriamo 60 anni di incrollabile impegno nel sostenere i diritti dei migranti e promuovere la solidarietà in tutta Europa».

 

Apre così il testo firmato da Torsten Moritz e Fiona Kendall, rispettivamente segretario generale e moderatora del Ccme. «Dalla sua fondazione nel 1964, durante la guerra fredda e l’era della decolonizzazione, la Ccme è rimasta salda nella sua missione di creare reti e unire le chiese per lavorare per, e sempre più con, i migranti, il tutto radicato negli insegnamenti e nei valori biblici» si legge ancora.

 

Il viaggio della Ccme è iniziato in un periodo di immensi cambiamenti geopolitici e sociali. Nata da una conferenza sponsorizzata dal Consiglio ecumenico delle Chiese ad Arnoldshain, in Germania, l’organizzazione è stata istituita per rispondere alle esigenze dei lavoratori migranti nell’Europa occidentale. Nonostante l’evoluzione dei mandati e dei gruppi al centro dell’attenzione nel corso dei decenni, l’impegno fondamentale della Ccme è rimasto costante: fornire una voce cristiana nei dibattiti politici e legislativi e incoraggiare le chiese a sostenere soluzioni giuste per i migranti.

 

Per celebrare questa importante tappa, Ccme ha pubblicato un opuscolo che ripercorre sessant’anni di advocacy e solidarietà, scaricabile al seguente link: Celebrating 60 Years of Advocacy and Solidarity | Churches Commission for Migrants in Europe.  La scorsa settimana, – racconta il sito di Mediterranean Hope, il programma per rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, circa sessanta rappresentanti delle chiese membro e delle associazioni ecclesiali, insieme ad alcuni partner, si sono riuniti presso l’Evangelische Akademie Frankfurt per tre giorni di celebrazione e riflessione sul passato, presente e futuro della Commissione. Fiona Kendall, che è anche un’operatrice di Mediterranean Hope, nel suo discorso ai delegati ha ricordato il rinnovato impegno della Commissione delle Chiese per i Migranti in Europa per un continente che protegga le persone più che i confini. «Nel contesto odierno – ha affermato – questa visione è forse più vitale – e tuttavia più irraggiungibile – che mai. Nel contesto europeo, l’inclinazione verso destra e la crescente riluttanza della società a riconoscere la supremazia dei diritti umani sugli interessi nazionali, insieme alla disinformazione incontrollata e all’uso di linguaggi ostili, rendono la realizzazione di questa visione straordinariamente ambiziosa. Per questo motivo, sfruttare la nostra rete, le nostre conoscenze e il nostro impegno collettivo è ancora più importante. La Ccme è un mezzo attraverso il quale questa visione può essere articolata e rafforzata, ma solo se esistono la volontà collettiva – e, naturalmente, i finanziamenti – per farlo».

 

Lo speciale opuscolo non solo riflette su questi sei decenni di advocacy, ma approfondisce anche i fondamenti biblici che hanno guidato il lavoro della Commissione. Contiene documenti storici, tendenze e sviluppi chiave nella politica migratoria, rendendo omaggio al contempo ai contributi dei leader del passato. In particolare, l’opuscolo include tributi a Baldwin Sjollema, primo segretario della Ccme, la cui dedizione ha contribuito a plasmare l’organizzazione. Mentre le sfide migratorie in Europa diventano sempre più complesse, il ruolo della Commissione non è mai stato così cruciale.

 

«L’attuale panorama richiede di imparare dal passato – scrivono ancora Moritz e Kendall – immaginando al contempo un futuro di resilienza, innovazione e un impegno più profondo. Questa pietra miliare è anche un’opportunità per riaffermare l’impegno duraturo delle chiese nell’ aiutare e sostenere i migranti. Questo anniversario non sarebbe stato possibile senza il lavoro dedicato di Joy Eva Bohol, la cui meticolosa ricerca e revisione hanno dato vita a questo opuscolo commemorativo. Ccme esprime la sua sincera gratitudine a lei e alla Chiesa protestante in Renania (EKIR) e al fondo Otto Per Mille della Chiesa valdese e metodista in Italia per il loro generoso sostegno. La celebrazione del 60° anniversario non è solo una riflessione sul passato, ma un invito all’azione per il futuro. Mentre onoriamo questa ricca eredità, invitiamo i lettori a unirsi a noi nel rafforzare il nostro lavoro collettivo per la giustizia e la speranza».

 

Ccme ha attualmente 39 membri provenienti da 19 paesi in tutta Europa, oltre a 2 organizzazioni associate. La Conferenza delle Chiese Europee (Kek) e il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) collaborano formalmente e strettamente con la Ccme.