Dio, la nostra rocca

Un giorno una parola – commento a Salmo 71, 3

Sii per me una rocca in cui trovo scampo, una fortezza dove io possa sempre rifugiarmi! Tu hai dato ordine di salvarmi, perché sei il mio baluardo e la mia fortezza

Salmo 71, 3

 

Gesù si gettò con la faccia a terra, pregando e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice»

Matteo 26, 39

 

In molte occasioni, la Scrittura definisce il Signore come “la Rocca” (o la roccia).

Mai termine fu più appropriato: Dio, così come una roccia, è stabile e immutabile, una stabilità coerente nel tempo e nello spazio. Egli è lo stesso ieri, oggi e in eterno.

 

È questa una bella garanzia per noi che ci comprendiamo come suoi figli e figlie: nelle nostre fragilità abbiamo la necessità di trovare la nostra forza in Colui che non cambia mai. In Lui abbiamo la possibilità di vivere una vita santa ed eterna, sin da ora: in Lui possiamo trovare un indirizzo per la nostra esistenza improntandola all’amore. In Lui possiamo cercare e trovare un consiglio per le nostre scelte quotidiane. Impariamo dunque ad affidarci alla sapienza ed all’amore di Dio tenendolo come stella polare delle nostre vite.

 

Talvolta, infatti, nella nostra presunzione, crediamo di poter fare a meno di Dio e non ci affidiamo a Lui nelle nostre scelte. Niente di più sbagliato.

Impariamo a fidarci di Dio Padre e ad affidare a lui le nostre piccole esistenze: «E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece un serpente? Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» (Luca 11, 11-13), e quello Spirito è consiglio, scienza, fortezza, conforto e tanto altro ancora!

 

Amen.