La Pace di Dio

Un giorno una parola – commento a Filippesi 4, 7 

 

Amate dunque la verità e la pace

Zaccaria 8, 19

 

E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù

Filippesi 4, 7 

 

 

 

Questa breve frase tratta dalla lettera ai Filippesi ai più di noi suonerà familiare; è infatti, uno dei testi che è spesso utilizzato come benedizione, anche liturgica. Per questo, forse, può sorprendere ricordarsi che l’apostolo Paolo la scrive mentre è prigioniero. 

 

In generale, tutto il tono di questo capitolo è sorprendente, considerando la condizione in cui verte l’apostolo. Non abbiate ansia. Non preoccupatevi di nulla, dice dalla sua cella di prigione, con una testimonianza che si trasforma in un ammaestramento che perdura durante i secoli. 

La gioia, per Paolo, non è un sentimento che dipende dalle circostanze. È un atto teologico. È scegliere di riflettere sulle azioni di Dio per redimere il mondo anche quando tutte le circostanze presenti potrebbero indicare che qualche altro potere ha vinto. La gioia deriva dalla sua visione dell’esaltazione di Cristo da parte di Dio Padre. 

 

Questa gioia assurda, quasi folle, di cui parla l’apostolo, è la conseguenza della pace che viene da Dio, che è diversa da ogni altra forma di pace. 

La pace di Dio – dice – custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.  

Questa pace non è semplicemente calma o assenza di ansia ma è Dio che si prende cura dei pensieri e dei sentimenti in modo che non subiscano i danni di un’esistenza schiacciata sotto le difficoltà del vivere. I nostri pensieri e i nostri sentimenti sono nelle mani di Dio. Perché la pace di Dio supera ogni intelligenza. Il termine originale dà l’idea di qualcosa che ha un vantaggio su un’altra.  

 

In altre parole, questa pace di cui parla Paolo supera il ragionamento, non lo esclude, ma lo supera, è superiore alla comprensione umana perché viene da Dio. Deriva dall’opera dello Spirito di Dio per realizzare la nuova creazione. La pace, dopo tutto, è lo shalom di Dio: completezza, restaurazione e bontà.  

La presenza di questa pace può dare gioia anche nei momenti più difficili.