“L’AIGUILLE” vince il Premio Interfedi al Festival del Cinema di Torino
Il film di Abdelhamid Bouchnack affronta il tema della violenza chirurgica sui bambini per farli rientrare nelle due uniche categorie previste dalla legge tunisina per l’iscrizione all’anagrafe
Giunto alla sua undicesima edizione il “Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità”, è stato assegnato dalla Giuria Interfedi all’interno del 42° Torino Film Festival (22 novembre – 30 novembre 2024).
Il premio è promosso della chiesa valdese e della comunità ebraica di Torino, con la partecipazione del Comitato Interfedi della Città di Torino, che riunisce i rappresentanti di cristianesimo (cattolici, protestanti e ortodossi), ebraismo, induismo, islamismo, buddismo e del mondo mormone.
La Giuria Interfedi 2024, composta da: Anna Coisson (Chiesa Valdese), Alessandro Lovisolo (Comunità Ebraica) e Walter Nuzzo (in rappresentanza del Comitato Interfedi) ha attribuito l’11 edizione edizione del Premio al film L’AIGUILLE di Abdelhamid Bouchnack, con la seguente motivazione: «con grande efficacia sottolinea il fondamentale diritto della persona alla propria autodeterminazione, denuncia le discriminazioni da parte della società fondate su stereotipi e pregiudizi e richiama alla responsabilità individuale di fede, senza cercare risposte preconfezionate dalla religione di appartenenza». Il film affronta il tema della violenza chirurgica che viene sistematicamente operata sui bambini per farli rientrare nelle due uniche categorie previste dalla legge tunisina per l’iscrizione all’anagrafe: maschio o femmina.
Nelle precedenti dieci edizioni, il premio Interfedi è stato assegnato a: La Plaga di Neus Ballus (2013), Felix & Meira di Maxime Giroud (2014), Coup de Chaud di Raphaël Jacoulot (2015), Avant les Rues di Chloè Leriche (2016), À Voix Haute di Stéphane De Freitas (2017), Nos Batailles di Guillaume Senez (2018), Made in Bangladesh di Rubaiyat Hossain (2019), Lingui di Mahamat-Saleh Haroun (2021), I sogni abitano gli alberi di Marco Della Fonte (2022) e Amen di Andrea Baroni (2023).