Il fondo librario “Giorgio Spini” per la biblioteca di Aulla

Torino: il premio “Giorgio Bouchard” alla tesi che ne esplora la ricchezza

 

Storia e attualità si sono intrecciate in un pomeriggio che sarebbe riduttivo intendere come incontro di studio, martedì 26 novembre, nella Giornata della Deputazione Subalpina di Storia patria, istituzione torinese il cui fondatore fu nel 1833 nientemeno che re Carlo Alberto, che quindici anni dopo promulgherà le Lettere Patenti. Vi è quindi un legame forte con le minoranze religiose, a partire dal Piemonte.

 

Non stupisce quindi che da alcuni anni sia incardinata nell’attività della Deputazione l’assegnazione di borse di studio alla memoria di Giorgio Bouchard, pastore e moderatore della Tavola valdese negli anni 1979-1986. Si premiano tesi di laurea e di dottorato che hanno per oggetto proprio le minoranze religiose e i loro intrecci con la storia e con la società civile. Un motivo in più, quest’anno, è stata la ricorrenza dei 40 anni dalla stipula dell’Intesa fra la Repubblica italiana e le Chiese rappresentate dalla Tavola valdese, snodo centrale nella storia delle fedi in Italia. L’Intesa del 1984, a cui il moderatore Bouchard si dedicò con tenacia, fu e rimane una sorta di “apripista”, a cui seguirono quelle di molte altre confessioni, dall’Unione delle comunità ebraiche a parte del mondo evangelico e altre ancora.

 

La giornata si è però aperta con gli “onori di casa” (in questo caso assai impegnativi: una sala al II piano del Palazzo Reale torinese), tenuti dal medievista Giuseppe Sergi, consigliere della società e direttore della sua rivista. È seguita la lectio magistralis di un altro medievista, Luigi Provero, a suggello, anche, dell’attività di un anno dedicato allo studio dei «Confini e frontiere nelle regioni alpine». A questo mirava dunque la relazione su «La produzione dei confini nel Medioevo».

 

Alla prolusione è seguito il momento della premiazione, che ha visto due interventi: Piera Egidi Bouchard, a nome della Giuria (di cui fa parte insieme a Claudio Bermond, Grado G. Merlo e Sergio Roda, presidente della Deputazione) ha comunicato le motivazioni dell’assegnazione del premio “Giorgio Bouchard 2023”, ma prima Valdo Spini, docente universitario e politico, ha spiegato il coinvolgimento personale e dei suoi famigliari. La ricerca premiata, infatti, è la tesi di Federica Pucci per la sua ricerca Il fondo librario Giorgio Spini. Dalla catalogazione alla valorizzazione della collezione donata alla Biblioteca Civica Salucci-Spini di Aulla.

 

Nel 2011 una pesante alluvione colpì la cittadina di Aulla, in Lunigiana, percorsa in anni giovanili da Valdo Spini con il padre Giorgio (1916-2006), metodista, storico dell’età moderna e degli Stati Uniti. La biblioteca civica di Aulla fu distrutta. È stato quindi intendimento della famiglia Spini contribuire alla rinascita dell’attività culturale con la donazione di un Fondo librario appartenente al padre: «Con i miei fratelli Daniele e Debora e mia moglie Mariella – ha detto Valdo Spini – decidemmo di donare un Fondo Librario Giorgio Spini di circa diecimila volumi al comune di Aulla per rianimare subito la biblioteca comunale, impreziosendo la biblioteca stessa, non solo con libri di storia generale, ma anche con il suo originale patrimonio di libri religiosi». Con i fondi riservati alla cultura dell’otto x mille della Chiesa valdese – ha proseguito – è stato attivato un progetto per il riordino e la catalogazione del Fondo Librario Giorgio Spini, opera condotta da due ricercatrici della città di Massa, Marina Carbone e Federica Pucci. Quest’ultima nell’ottobre 2023 si è laureata con 110 e lode con una tesi proprio sul riordino del Fondo bibliotecario Giorgio Spini, relatore il professor Mauro Guerrini uno dei massimi esperti italiani di Biblioteconomia.

 

Piera Egidi Bouchard ha espresso le motivazioni nella scelta di attribuirle il premio: «Federica Pucci – ha detto fra l’altro – ripercorre la bibliografia di Giorgio Spini: 1100 sono le pubblicazioni tra opere, articoli e interventi di curatela, con particolare attenzione per le monografie, evidenziando anche gli scritti sulle pagine, che “raccontano le connessioni umane con l’autore con l’entourage amicale e intellettuale dello stesso”: vengono individuati studiosi e personaggi della cultura, rilevando anche numerosissime dediche, corredate dalle relative fotografie. Il mondo evangelico è molto presente: queste dediche autografe sono un percorso di condivisione e di affetti, e in particolare sono coinvolgenti la dedica di Giorgio Spini stesso del libro autobiografico La strada della liberazione. Dalla riscoperta di Calvino al Fronte della Ottava Armata (Claudiana, 2003): “Ad Annetta angelo di luce di tutta la vita questa storia, che è anche il nostro romanzo”; quella di Giorgio Bouchard, che gli dedicava il proprio libro più amato I valdesi e l’Italia (Claudiana,1988): “A Giorgio Spini, dal quale ho imparato le cose migliori contenute in questo libro”». Quindi «Questo riconoscimento celebra il legame tra memoria storica e impegno evangelico, valori che Bouchard ha incarnato nella sua vita».

 

 

 Foto di Simone Lenzetti