Le donne libanesi: «Stop alla follia della guerra!»

In una dichiarazione l’Ufficio pastorale femminile della Chiesa maronita chiede pace e solidarietà internazionale

 

Nel mezzo della devastante guerra che sta travolgendo il Libano, uccidendo e sfollando la sua popolazione, l’Ufficio pastorale femminile della Chiesa maronita di Bkerki, Libano, ha lanciato un grido di dolore e rilasciato una dichiarazione rivolta alle Nazioni Unite e a molte alti organismi, intitolata “Stop alla follia della guerra, il Libano merita di vivere!”

 

«L’Ufficio pastorale femminile del Dipartimento patriarcale maronita – recita la dichiarazione -, a cui sono affiliati tutti i comitati diocesani delle diocesi maronite in tutto il Libano, si rivolge a voi alla luce di ciò che il Libano sta vivendo a seguito delle ripercussioni delle operazioni militari in corso sul suo territorio e della violazione delle leggi, degli accordi internazionali e dell’etica umanitaria.

 

Con lo sfollamento di quasi un milione e mezzo di persone dal Libano meridionale, dalla Bekaa e da Beirut e dai suoi sobborghi, trasmettiamo questa lettera attraverso la quale alziamo la nostra voce e piangiamo per l’entità del dolore che la nostra gente sta soffrendo.

Gridiamo per il rifiuto e la condanna di tutte le uccisioni, gli sfollamenti, la demolizione delle case e la violazione delle proprietà.

Gridiamo il dolore per la presa di mira di persone innocenti, in particolare bambini, donne, anziani e squadre mediche e di soccorso. Questa guerra ha interrotto anche l’inizio dell’anno scolastico e universitario, e ha messo i nostri bambini e giovani in uno stato di shock totale e profonda ansia per il loro destino.

Quindi, gridiamo: Basta! Fermate questa follia che sta diventando sempre più criminale e distruttiva, questa follia che ha violato tutti i valori umani e ha rovesciato varie petizioni locali, regionali e internazionali.

 

In nome dell’umanità, noi che cerchiamo la pace, le donne dell’Ufficio pastorale femminile nel Dipartimento patriarcale maronita, facciamo appello ai decisori, alle autorità internazionali e alle persone di buona volontà, affinché sostengano il Libano e il suo popolo attraverso iniziative audaci e rapide per fermare questa guerra, per richiedere un cessate il fuoco immediato e per mostrare sostegno al paese afflitto e socialmente ed economicamente esausto del Libano.

Il Libano ha bisogno di iniziative all’altezza della sua tragedia, per fermare le palesi violazioni delle leggi e dei trattati internazionali. Il popolo libanese ha scelto la vita e ha il diritto di vivere in dignità e pace.

Il Libano ha bisogno del vostro sostegno; il Libano merita di vivere!»

 

Mirna Abboud Mzawak, coordinatrice dell’ufficio, si è presa del tempo per riflettere sulla motivazione alla base della dichiarazione, su alcune delle realtà quotidiane che le donne affrontano e su come le donne in tutto il mondo possono aiutare.

«Come Ufficio pastorale femminile della Chiesa maronita in Libano, siamo stati profondamente toccati dalle prove affrontate dalle famiglie, e in particolare dalle donne e dai bambini, al centro di questa guerra. La motivazione alla base della nostra dichiarazione è quella di esprimere la nostra solidarietà a coloro che sopportano il peso di questa crisi, chiedendo al contempo pace e giustizia. Come chiesa, la nostra missione è promuovere la dignità umana e la forza morale delle famiglie e delle donne che, nonostante le difficoltà, svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere la coesione sociale e nel sostenere i più vulnerabili. Cerchiamo anche di sensibilizzare e mobilitare la comunità internazionale e le coscienze locali sull’urgente necessità di proteggere e sostenere il Libano, che incarna l’importanza esistenziale della diversità costitutiva di qualsiasi tessuto sociale per una vita vissuta insieme, uguale e distinta».

 

«Le donne libanesi – prosegue Mzawak- , in questo contesto di guerra, affrontano immense sfide quotidiane. Sono spesso le prime a sopportare il peso di prendersi cura delle loro famiglie in condizioni estreme di difficoltà, con accesso limitato a risorse essenziali come cibo, acqua, assistenza sanitaria e istruzione. Vivono anche sotto una costante minaccia di violenza e insicurezza, aumentando la loro vulnerabilità e quella dei loro figli. Nonostante ciò, mostrano resilienza e coraggio, continuando a prendersi cura delle loro famiglie e comunità. Come ufficio, riconosciamo il loro sacrificio e la loro forza e ci impegniamo a supportarle nella loro vita quotidiana». 

 

«La solidarietà globale è essenziale – conclude Mzawak  – per sostenere le donne libanesi in questi tempi difficili. Le donne ovunque possono aiutare alzando la voce per diffondere la consapevolezza sulla situazione e la sofferenza delle donne libanesi, sostenendo un intervento pacifico e un aiuto umanitario mirato. Possono anche supportare le organizzazioni locali e internazionali che forniscono assistenza di emergenza e risorse alle famiglie. Inoltre, creando reti di supporto e scambio, le donne in tutto il mondo possono condividere le loro esperienze, competenze, resilienza e forza, rafforzando così un movimento di solidarietà femminile che trascende i confini e porta conforto morale alle donne in Libano. Possono anche creare reti di solidarietà attraverso il pensiero, la riflessione, la preghiera e l’azione».

 

 

Photo:  MECC