Spezzare il pane

Un giorno una parola – commento a Luca 24, 35

 

Il tuo Dio ti ha portato come un uomo porta suo figlio, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati in questo luogo

Deuteronomio 1, 31

 

Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane

Luca 24, 35

 

Cammin facendo, i due discepoli sulla strada per Emmaus incontrano uno straniero. Chi è costui? Chi legge il testo sa che si tratta del Risorto. I due discepoli pensano a quello che è accaduto recentemente: ripensano al passato e non trovano un senso. Non vedono un futuro, e non si accorgono che Gesù è già presente tra loro. Ritengono di dover dare allo straniero una lezione sugli eventi appena trascorsi: «Il fatto di Gesù Nazareno che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo come i capi dei sacerdoti i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso.

 

Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose. È vero che certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon’ora al sepolcro, non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne, ma lui non lo hanno visto» (Luca 24, 19-24).

 

Sulla loro via di ritorno a casa, alla loro normalità, questi due discepoli ricevono una lezione non tanto sulla storia bensì sul senso della loro vita. La prima tappa di questo insegnamento si svolge ancora durante il cammino. Lo straniero diventa loro maestro, dicendo: Non sapevate che il Cristo doveva soffrire tutte queste cose? Si legge nella Scrittura! Il Risorto è l’unico che può rendere testimonianza alla verità, perché lui solo ha visto il Padre, lui solo ha visto faccia a faccia la verità nella sua totalità.

 

Il Risorto si fa poi riconoscere, si fa capire anche senza tante parole e spiegazioni, si comunica con un solo gesto: spezza il pane. In questo gesto fugace Gesù si rivela a loro, e resta con loro. Questo è l’atto rivelatorio del Gesù Risorto prima di scomparire di nuovo alla loro vista. Il suo gesto resta e rimarrà non solo nella loro memoria, ma anche nella loro pratica quotidiana comunitaria, nei loro cuori. Con questo suo gesto Gesù rimane vicino anche a noi, dimora con noi, così come Dio che “dimora l’eternità” sta “vicino a chi è oppresso e umile di spirito, per ravvivare il cuore degli oppressi” (Isaia 57,15). Amen.