L’intercessione dello Spirito Santo

Un giorno una parola – commento a Romani 8, 26

Beati quelli che abitano nella tua casa e ti lodano del continuo!

Salmo 84, 4

 

Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché noi non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili

Romani 8, 26

 

 

 

L’apostolo Paolo mette in evidenza la nostra fragilità di cristiani. Si tratta di una debolezza profonda, importante e radicata nella nostra vita. Essa è così concreta da coinvolgere l’essenza della fede in Gesù Cristo: la preghiera.

Noi non sappiamo pregare! Vorrei reagire a questa dichiarazione perché mi inquieta. Perciò chiediamoci se veramente le nostre preghiere nel Culto domenicale o nella nostra casa non sono adatte al Signore. Troviamo la risposta ricordando che se la Parola di Dio ci richiama per accettare la nostra incapacità nella preghiera vuol dire che vi è necessità di una profonda revisione del nostro modo di confessare la fede e di vivere l’amore in Gesù Cristo. Noi siamo sommersi da una ignoranza legata più alla incredulità che alla poca conoscenza dell’amore del Padre.

 

L’apostolo dichiara che lo Spirito Santo è capace di intervenire nella nostra debolezza con potenza e con sostegno per “intercedere”. Intercessione! Dallo Spirito Santo noi attendiamo proprio questa forza nuova di liberazione da incredulità e rassegnazione. Lo Spirito può agire se noi accettiamo questa dolcezza di un consolatore umile e paziente, ricco di amore e di bontà. Egli “intercede” rinnovando la nostra vita perché sia ricolma dei frutti gustosi della speranza e della pace. Egli “intercede” ponendosi nel bel mezzo della nostra esistenza a volte travagliata per offrire speranza.

 

Amen.