“Ferma i Rumours, cambia il mondo!” Scegli le parole, non i pregiudizi

 

 

Al via la campagna di sensibilizzazione per rendere chiaro il peso della parole 

 

In un’epoca di comunicazione veloce e globale, le parole hanno un peso immenso. Usate senza riflessione, possono diventare strumenti di esclusione e discriminazione. Per questo motivo nasce la campagna “Ferma i Rumours, cambia il mondo!”, promossa da ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale) nel quadro del progetto “DiversaMente – Giovani contro le discriminazioni”.

 

La campagna ha coinvolto 300 giovani da tutta Italia, digital creator, realtà non profit e della società civile, per un uso responsabile delle parole e per dire basta alle discriminazioni.

 

L’ente no profit ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale) lancia in questi giorni una campagna di sensibilizzazione nazionale per decostruire rumours e stereotipi nel quadro del progetto DiversaMente – Giovani contro le discriminazioni. L’iniziativa, finanziata da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, ha coinvolto più di 300 giovani e 40 operatori/operatrici e educatori/educatrici di 13 centri giovanili situati in 5 città italiane (Milano, Montesilvano, Pontedera, Reggio Emilia e Torino) ed è portata avanti da un partenariato composto da 6 organizzazioni della società civile e 3 enti territoriali: ICEI (capofila del progetto), Fondazione Feltrinelli, Rete delle Case del Quartiere, ARCI Valdera, Movimentazioni APS, Comune di Reggio Emilia, Comune di Pontedera e Comune di Montesilvano.

Il legame tra le parole e i rumours (voci o pettegolezzi) è molto stretto, poiché le dicerie si diffondono principalmente attraverso la comunicazione verbale.

 

I rumours si pongono così alla base della piramide dell’odio perché queste voci infondate, non verificate e diffuse con leggerezza possono facilmente evolversi in pregiudizio, discriminazione, odio sistematico e atti di estrema violenza. “Obiettivo principale della campagna di sensibilizzazione, realizzata con il coinvolgimento

diretto dei giovani e delle giovani del progetto, è promuovere il pensiero critico, in particolare nella Generazione Z, riguardo all’uso delle parole nella vita quotidiana” dice Rosaria De Paoli – Direttrice di ICEI. “La campagna invita a riflettere sull’impatto che espressioni comunemente usate, spesso con superficialità o senza pensare alle conseguenze, possono avere sulla vita degli altri, in termini di discriminazione ed esclusione, nonché sul loro ruolo nella diffusione di rumours, voci infondate e non verificate, che possono facilmente trasformarsi in pregiudizi e discriminazione”. 

 

Le parole infatti possiedono un potere significativo: possono creare barriere, escludere, etichettare e rendere invisibili intere categorie di persone. Tuttavia, possono anche avere un effetto positivo, dando visibilità a chi è emarginato e valorizzando coloro che sono spesso soggetti a stereotipi.

 

Una campagna social e un video per sfidare i rumours con ironia

L’uso dell’ironia e del linguaggio tipico della Generazione Z rappresentano la cifra stilistica della campagna, che comprende una serie di caroselli social e un video: l’obiettivo infatti non è quello di puntare il dito ma piuttosto di accompagnare il pubblico a osservare la realtà da una prospettiva diversa e più critica.

Giocando sui doppi sensi e con immagini che contraddicono il contenuto del POV “quando dicono che…”, la campagna intende ironizzare sul fatto che chiunque può essere oggetto o soggetto di pregiudizi e rumours. Nessuno è immune, poiché questi fenomeni sono intrinseci al nostro contesto sociale e biologico, influenzati dai bias cognitivi – costrutti che si basano su percezioni errate, pregiudizi e ideologie.

 

I Digital Creator

Alla campagna DiversaMente hanno preso parte anche alcuni delle/dei Digital Creator italiani più attive/i sui temi del contrasto alle discriminazioni. Nel video possiamo vedere i volti e le voci di: Anna&Anastasia di Travel On Art, Dalila Bagnuli divulgatrice e scrittrice che si batte contro la grassofobia, Alessandro Velata che, insieme ad Anita Raccanello, fa divulgazione su Instagram e TikTok sui temi legati alla disabilità, Selena Peroly creator di origine camerounense e scrittrice che si occupa di anti-razzismo, e Ethan Caspani, uno dei più noti divulgatori sui temi dei diritti delle persone transgender.

 

Il POV, ovvero “Point of View”

Il “POV” è stato scelto come espediente narrativo centrale, in quanto format particolarmente diffuso sui social media, capace di invitare il pubblico a immedesimarsi in situazioni specifiche e a ribaltare il proprio punto di vista. Questo approccio, proprio della Generazione Z, consente di raccontarsi online utilizzando l’ironia come scudo protettivo, permettendo di esprimersi senza esporsi eccessivamente.

 

Una campagna nata da giovani della Generazione Z

Il razzismo, l’intolleranza e i discorsi d’odio sono incrementati in Italia come in altre parti del mondo con gli episodi di discriminazione basati su genere, orientamento sessuale, età, origine etnica, religione, convinzioni personali, disabilità e status economico in aumento anche tra i/le giovani, dentro la scuola e al di fuori, negli spazi di aggregazione giovanile formali e informali.

 

La campagna si pone l’obiettivo di portare le nuove generazioni a riflettere su quanto le parole, se usate male, possano generare esclusione e discriminazione ostacolando la creazione di società aperte e inclusive dove le diversità siano vissute come una ricchezza.

 

Il progetto DiversaMente – Giovani contro le discriminazioni

Guidato dalla ong milanese ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale), da anni in prima linea nell’ambito della lotta alle discriminazioni e nella formazione di competenze anti- rumours per la decostruzione di stereotipi e pregiudizi, in particolar modo presso i giovani e le istituzioni, il progetto DiversaMente affronta il problema della presenza di stereotipi, pregiudizi e fenomeni di discriminazione all’interno degli spazi e dei gruppi giovanili promuovendo il ruolo dei/delle giovani e della comunità educante come leader del cambiamento positivo per contribuire alla prevenzione e al contrasto delle discriminazioni attraverso una particolare metodologia promossa dal Consiglio d’Europa chiamata anti- rumours.

 

Il progetto è portato avanti in 13 centri di aggregazione giovanile situati in 5 città italiane (Milano, Montesilvano, Pontedera, Reggio Emilia e Torino) e ha coinvolto circa 300 giovani, 40 operatori/operatrici e 1500 cittadini/e mirando a creare città più inclusive e interculturali promuovendo il pensiero critico e la collaborazione tra i giovani per realizzare azioni concrete di contrasto alle discriminazioni.

 

Tutte le informazioni dettagliate sul progetto sono disponibili sul sito web: https://www.icei.it/diversamente/

 

Il progetto DiversaMente è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nell’ambito del bando ECG 2021. Il progetto ha una durata di 24 mesi (10.2022 – 10.2024).

 

La creazione della Rete nazionale di giovani attivisti/e anti-rumours “Tuttazione”

Il progetto DiversaMente ha visto inoltre la nascita della prima Rete Nazionale di Giovani attivisti e attiviste anti-rumours denominatasi “Tuttazione”, uno spazio di protagonismo giovanile su scala nazionale incentrato sui temi del contrasto alle discriminazioni e promozione delle diversità.

 

ICEI – Istituto Cooperazione Economica Internazionale

ICEI è un’organizzazione no profit nata a Milano nel 1977, impegnata nella cooperazione allo sviluppo nei Paesi del Sud del mondo, nella cooperazione sociale in Europa, nella ricerca e nella formazione.
Lavora da sempre con le persone e le comunità locali per migliorare le condizioni sociali ed economiche, promuovendo in modo partecipativo società inclusive, eque e sostenibili e realizzando interventi di cooperazione in Italia e nel Mondo in ambito di cittadinanza interculturale, inclusione lavorativa e, con particolare attenzione all’ambiente, agricoltura sostenibile e turismo responsabile. ICEI è da anni in prima linea nell’ambito della lotta alle discriminazioni e nella formazione di competenze interculturali per la costruzione di comunità e società inclusive.

 

I beneficiari prioritari, trasversalmente a tutte le aree, sono i soggetti più vulnerabili, con particolare attenzione a giovani e donne.
Per saperne di più, visita www.icei.it