Il giornalismo che non muore, nonostante tutto

I social media tradizionali, come Facebook e X, stanno attivamente riducendo il ruolo delle notizie nelle loro piattaforme

 

È in corso un cambiamento sostanziale nel mondo dell’informazione e questa trasformazione non è attribuibile soltanto ai progressi dell’intelligenza artificiale. Questa era la premessa per comprendere il giornalismo attraverso uno strumento d’indagine, il Digital News Report 2024, ossia l’ultimo rapporto del Reuters Institutes for the Study of Journalism, pubblicato lo scorso giugno e con focus indirizzati al tema della fruizione dell’informazione in 47 Paesi del mondo. 

 

I social media tradizionali, come Facebook e X, stanno infatti riducendo il ruolo delle notizie nelle loro piattaforme, mentre altre dove il contenuto visivo e video sono predominanti, come TikTok, Instagram e YouTube, stanno crescendo di importanza. WhatsApp, con forme di molto diverse, gioca un ruolo importante nella distribuzione di informazioni, in molti Paesi.

 

Anche il sistema mediatico italiano appare dunque in piena evoluzione. Storicamente caratterizzato da un settore televisivo dominante, da una stampa più debole ma influente e da una trasformazione digitale più lenta che altrove, oggi il panorama dei media vede la televisione diminuire il suo primato d’ascolto e così i principali editori vendere sempre meno stampa tradizionale. I nuovi media digitali sfidano seriamente gli operatori consolidati. Anche gli attacchi al giornalismo e alla libertà di stampa sono in aumento e minano alla base democrazie e diritti.

 

«Nonostante tutto. Il giornalismo che non muore» è il titolo dell’imminente edizione del premio «Roberto Morrione», che si terrà dal 23 al 26 ottobre a Torino.

 

Il Premio «Roberto Morrione» per il giornalismo investigativo torna a Torino (l’anteprima il 21) con le sue Giornate, organizzate dall’associazione Amici di Roberto Morrione in collaborazione con la Rai e con il nostro settimanale Riforma – Eco delle valli valdesi nella veste di media partner e di referente a Torino per le giornate di premiazione.

 

«Il tema quest’anno – ricorda Mara Filippi Morrione, portavoce del premio – sarà sviluppato in quattro giornate di incontri, dibattiti, proiezioni e momenti di confronto aperti al pubblico, tutti a ingresso gratuito, per comprendere il ruolo odierno del giornalismo investigativo in un contesto internazionale e nazionale segnato da conflitti, guerre e crisi umanitarie e dove, tra minacce, precariato e bavagli, spesso i giornalisti diventano bersagli da colpire».

 

Previsti oltre 60 speaker, tra giornalisti investigativi, comunicatori, accademici. Tra questi gli under30 in finale del concorso e i loro tutor, la squadra di inchiesta di Fanpage.it, rappresentanti dell’unità investigativa di Al Jaazera e dei programmi d’inchiesta Rai.

 

Le giornate saranno dedicate a Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Enzo Baldoni, Andy Rocchelli e Andrej Mironov, tutti giornalisti e operatori della comunicazione uccisi mentre facevano il loro mestiere in ruoli di guerra e conflitto.

 

Il giornalismo investigativo, «Non morirà – afferma Giovanni Celsi, Presidente dell’associazione Amici di Roberto Morrione –. Anche se è il più difficile, il più costoso, il più rischioso. Lo dimostrano gli oltre 1400 giovani reporter con meno di trent’anni che in 13 edizioni hanno partecipato con i propri progetti d’indagine ai bandi del Premio “Roberto Morrione”. A loro sono dedicati gli incontri sulle tecniche e gli strumenti vecchi e nuovi dell’inchiesta, come il giornalismo sotto copertura e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale».

 

Quel «“nonostante” – afferma Luigi Ciotti, presidente di Libera e del Gruppo Abele –, credo sia lo spirito del giornalismo più autentico: una professione per appassionati cercatori di verità, che sopravvive anche grazie a chi investe sulla formazione dei giovani, proprio come fa da anni il Premio intitolato a Roberto. Ma è su quel “tutto” che dobbiamo sentirci responsabili…».

 

Infatti, grazie alla stretta collaborazione con il Gruppo Abele e di Libera quest’anno le Giornate arrivano alla Fabbrica delle “e”, in Corso Trapani 91/b, centro operativo e cuore pulsante della rete fondata da don Luigi Ciotti con il quale Roberto Morrione aveva condiviso l’impegno nella lotta alle mafie e fondato l’osservatorio LiberaInformazione.

 

Altra novità è il Premio Riccardo Laganà Biodiversity, Sustainability, Animal Welfare. Fortemente voluto dalla Rai e affidato all’associazione Amici di Roberto Morrione, questo Premio è nato su sollecitazione di familiari, amici e colleghi per ricordare Riccardo Laganà, Consigliere d’Amministrazione della Rai, morto improvvisamente nell’agosto 2023. Alla sua prima edizione, il premio è stato assegnato a Caterina Tarquini e Francesca Sapio, autrici di un progetto d’inchiesta selezionato da un’apposita giuria presieduta dalla giornalista e autrice tv Sabrina Giannini tra quelli a tema ambientale e animalista candidati al Premio Morrione.

 

L’incremento a 5mila euro del contributo in denaro alla realizzazione delle inchieste è l’altro elemento di novità di questa edizione.

 

IL PREMIO BAFFO ROSSO E IL TESTIMONE DEL PREMIO ROBERTO MORRIONE

 

Il Premio Baffo Rosso 2024 va al giornalista e scrittore Ezio Mauro; mentre nelle mani del Collettivo Cesura passa il Testimone del Premio Roberto Morrione, riconoscimento per chi illumina gli angoli bui della cronaca senza mai abbandonare la passione per la verità.

 

LE MOSTRE: LE FOTO DI ANDY ROCCHELLI E IL RACCONTO DELLE MIGRAZIONI

 

Durante le Giornate verrà ricordato Andy Rocchelli, il fotoreporter pavese ucciso dieci anni fa in Ucraina, con l’incontro di venerdì 24 ottobre organizzato insieme a Articolo 21, e la mostra “Il Valore della Testimonianza” in collaborazione con il collettivo Cesura e visitabile sino al 23 novembre negli spazi della libreria Binaria, sempre all’interno della Fabbrica delle “e”.

 

Dal 21 al 31 ottobre, invece, presso il Circolo della Stampa, in Corso Stati Uniti 27, sarà visitabile la mostra «Exodos – Exit – popoli in cammino» con le fotografie di tredici reporter piemontesi sulle migrazioni. La mostra è curata dall’Ordine dei giornalisti del Piemonte ed è nata da un’idea dell’Associazione degli ex allievi del Master di Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino con il sostegno della Regione Piemonte.

 

LE VIGNETTE DI MAURO BIANI

Mauro Biani disegnerà delle vignette speciali, ispirate dalle cinque inchieste finaliste. Le vignette verranno mostrate durante la serata di premiazione di sabato 26 ottobre.

 

LE INCHIESTE: ANTEPRIMA NAZIONALE A TORINO

Dopo mesi di lavoro e riserbo, durante le giornate vengono presentate in anteprima nazionale le inchieste finaliste. Sarà inoltre possibile – solo durante le Giornate – vederle in anteprima e in esclusiva registrandosi nel sito www.premiorobertomorrione.it

 

CREDITI PER I GIORNALISTI E ACCESSIBILITÀ

 

La maggior parte degli eventi riconosce crediti formativi ai giornalisti che si registreranno sulla piattaforma www.formazionegiornalisti.it

Gli eventi di venerdì e sabato avranno il servizio di interpretariato nella lingua dei segni.

 

Il rapporto Digital News Report 2024