Sopravvissute

È il titolo dello speciale della giornalista Maria Grazia Mazzola che andrà in onda domenica alle 23,30 su Rai1

Domenica 13 ottobre alle 23,30 su Rai1 andrà in onda lo speciale TG1 «Sopravvissute» della giornalista Maria Grazia Mazzola, montaggio a cura di Germano Satiri e ricerche di Giovanna Crispino.

 

68 minuti di inchiesta con dati e denunce dettagliate: un racconto corale e drammatico contro la violenza di genere fisica e psicologica. Tre voci che da diverse parti del mondo si intrecciano diventando un appello corale con le parole di una delle protagoniste: «Parlate donne! Vorrebbero farci tacere ma la parola è sacra, alzate la vostra voce».

 

Maria Grazia Mazzola porta alla luce la storia di tre donne che denunciano la violenza che hanno subito e testimoniano come sono riuscite a lottare con tutte le forze per sopravvivere. Un racconto incalzante dell’anima, del tentativo, ovunque nel mondo, di annullare in vari modi il genere femminile e la sua libertà. Sadaf Baghbani, 29 anni, iraniana, attrice e attivista del Movimento ‘Donna, Vita, Libertà’, è riuscita a fuggire pochi mesi fa dal regime teocratico di Teheran, dopo essere stata colpita da 156 pallini di piombo dalla polizia morale iraniana, durante una manifestazione in ricordo delle ragazze uccise per avere tolto il velo; una violenza che comincia da bambine. Giorgia Puleo, 52 anni, italiana, ha trascorso venti anni a sopportare umiliazioni, privazioni e minacce dal suo ex compagno: «Noi donne vittime di violenza non ci accorgiamo di finire sospese, chiuse in una bolla, isolate. Come mamma non potevo neanche fare la rappresentante di classe per mia figlia – dice a Speciale TG1 – perché avrebbe significato ‘mettermi in mostra’. Non ho potuto studiare né lavorare, lui era possessivo, un giorno scoprii che mi spiava». Giorgia ha trovato la forza e si è rivolta al Centro Antiviolenza di Palermo ‘Le onde’, oggi è diventata un’imprenditrice grazie alla formazione professionale presso un’azienda virtuosa, ‘Wonderful Italy’, e aiuta altre donne. Storia emblematica in un paese, l’Italia, in cui molestie sessuali sul lavoro, discriminazioni di genere e differenze retributive, hanno dati allarmanti.

 

Infine, Sediqa Moshtaq, 38 anni, dell’Afghanistan Women Political Partecipation Network di Kabul, attivista dei diritti umani, oggi operatrice sociosanitaria, è fuggita due anni fa dall’apartheid di genere dei talebani che hanno imposto la sharia. Sediqa – accolta e sostenuta da un progetto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) in collaborazione con la Chiesa Battista di Roma-Trastevere – denuncia l’orrore e l’isolamento che sono costrette a subire le donne in Afghanistan, private finanche della parola.

Tina Marinari di Amnesty International: «Ci stiamo battendo perché l’apartheid di genere diventi un crimine, occorre imporre il rispetto dei diritti umani a quei paesi che hanno scambi commerciali con l’Europa».

 

Le donne nel mondo muoiono o subiscono gravi lesioni principalmente per violenza domestica, più della malaria, del cancro e degli incidenti stradali, lo dice uno studio della Banca Mondiale. A parlarne, con Maria Grazia Mazzola, la giovane fotografa iraniana Helia Khjehvandi e la cantante Solmaz Peymaei, incontrate all’Accademia Filarmonica Romana, il famoso regista iraniano Ashkan Khatibi, le attiviste per i diritti umani Parisa Nazari e Zahra Toufigh, la presidente del Centro Antiviolenza di Palermo ‘Le Onde’, avvocata Elvira Rotigliano.

 

 

 

 

reda