We Are Nature!

Un comune senso di responsabilità verso la natura unisce persone che provengono da Paesi e culture diverse, questo è il filo rosso che lega i/le partecipanti di Terra Madre-Salone del Gusto

 

Parco Dora è un ex area industriale di Torino, i piloni scheletrici e spettrali sono lì a testimoniare un passato fatto di lavoro, di persone e di una quotidianità ormai scomparsa.

In questi giorni di settembre dal 26 al 30, l’ex area industriale torna a vivere: si riempie di persone provenienti da tutto il mondo, il traffico torna pulsare, il quartiere è nuovamente uno spazio sociale “vivo” e colorato.

 

La quindicesima edizione di Terra Madre-Salone del Gusto conta la partecipazione di 3000 delegati provenienti da 120 Paesi, otre 300 mila visitatori e visitatrici e sono state organizzate 250 conferenze con 700 relatori e relatrici. I numeri aiutano a capire le proporzioni di questa manifestazione ma non rendono l’atmosfera che si respira nel visitare anzi nell’essere parte della manifestazione.

We Are Nature, questo è il tema portante su cui i/le delegati/e e i visitatori sono stati invitati a riflettere in questa edizione di Terra Madre-Salone del Gusto 2024.

Camminando tra i vari stands si respira un’aria di pace, di condivisione e di scambio: le persone che si incontrano parlano lingue diverse, vestono in modo diverso, ma tutti si riconoscono e ti riconoscono come parte della natura, legati ad una medesima umanità.

 

La nostra umanità è parte stessa della natura e questa consapevolezza si deve esprimere nella relazione tra gli esseri viventi, nell’accogliere e proteggere la diversità a tutti i livelli: dal più piccolo dei microrganismi alle specie vegetali e animali sino all’uomo.

Non solo, significa anche preservare saperi e culture, passare da un sistema economico basato sulla competizione ad uno cooperativo e dallo sfruttamento al rispetto della persona e della Terra.

 

Nel cibo ritroviamo la natura, il lavoro di uomini e donne, il rispetto per l’ecosistema, l’attenzione per i saperi e le culture dei territori.

Si tratta di guardare in avanti, di guardare al futuro e creare nuovi modelli agro-ecologici in cui si possano creare sistemi di produzione alimentare che riescano a coniugare la biodiversità con il benessere umano e quello animale.

 

Tutto ciò è possibile a partire da un cambiamento culturale individuale e collettivo che deve trovare concretezza nelle scelte quotidiane attraverso le quali si vuole affermare la necessità di modelli economici ed alimentari che non generano iniquità e sfruttamento, ma sviluppino condivisione e giustizia. Un cibo buono, pulito e giusto per tutti e tutte è possibile. We Are Nature!

 

I e le delegati/e che si incontrano sono gioiosi, hanno voglia di raccontare il loro lavoro, il loro territorio e lo fanno con fierezza e orgoglio; la signora Rosa Canu lavora nel presidio Slow Food di Ittiri, vicino ad Alghero e produce un formaggio pecorino molto particolare per via del tipo di lavorazione e mi dice: «Per me essere natura significa innanzi tutto rispettarla questa natura e quindi mangiare cose naturali, coltivare in modo naturale. Questo ci porterà ad essere giusti anche nei confronti di tutto quello che ci circonda, significa anche tramandare ai nostri figli le cose così come ci sono state date».

 

Dalla Sardegna, facendo pochi passi mi ritrovo in Giappone, la moglie dell’ex primo Ministro Abe, Akie Abe ha fondato nel 2012 Organic Japanese Food UZU – così grazie alla traduzione di Sara Waka, posso chiedere alla signora Masako Takeshi, collaboratrice della signora Abe, come lei intende il motto della manifestazione, We are Nature: «In Giappone nei prodotti alimentari vengono usati molti additivi, questo perché non ci sono dei limiti legali al loro uso. Noi vogliamo opporci a questa cultura e per questo produciamo riso e verdure in modo naturale. L’uso di OGM è un modo di produrre cibo totalmente lontano dall’idea di natura: è la natura che crea il pesce e non l’uomo con gli OGM. Se non rispettiamo la natura non possiamo stare bene neanche noi, rispettare la natura significa rispettare anche il tuo corpo».

 

Un comune senso di responsabilità verso la natura unisce persone che provengono da Paesi e culture diverse, questo è il filo rosso che lega i/le partecipanti di Terra Madre-Salone del Gusto.

I numeri contano, 300 mila visitatori e 3000 delegati che discutono, si impegnano e condividono l’idea di un cibo buono, pulito e giusto, e quindi di un mondo in pace con la natura e con le persone, è un segno, forse ancora piccolo, ma un segno importante che ci dà speranza in questo tempo di guerra.