Chiese riformate chiedono un reddito universale per il Sud Africa

Il programma di sostegno della Comunione mondiale di chiese riformate per alleviare le grandi disparità economiche nella nazione africana

 

«Poiché è ampiamente noto che il Sudafrica è il paese con il divario più ampio tra ricchi e poveri, è giunto il momento di introdurre un Basic Income Grant (Reddito di cittadinanza) in Sudafrica, in modo da cercare di ridurre il divario tra poveri e ricchi».

 

Queste sono le parole del professor Leepo Modise al lancio ufficiale delle Global Reformed Advocacy Platforms for Engagement (GRAPE – Piattaforme di advocacy riformate globali per l’impegno) della Comunione mondiale di chiese riformate (Wcrc) a Città del Capo, Sudafrica, sostenendo l’introduzione di un Universal Basic Income Guarantee (UBIG) Garanzia di reddito di base universale in Sudafrica.

 

In occasione di questo lancio della piattaforma sudafricana, i leader delle chiese sudafricane membro della Wcrc si sono riuniti a Città del Capo per firmare un impegno storico, dichiarando il loro sostegno a un reddito di base universale garantito in Sudafrica alla coalizione politica che sostiene tale campagna.

 

L’impegno sottoscritto dai leader delle chiese chiede «l’introduzione di un reddito di base universale come garanzia per fornire un sostegno economico essenziale alle persone di età compresa tra 18 e 59 anni. L’UBIG dovrebbe inizialmente essere fissato a un minimo di 760 Rand a persona al mese (40 euro circa), allineato alla soglia di povertà alimentare e adeguato nel tempo man mano che l’economia cresce».

 

Al lancio della piattaforma GRAPE sudafricana hanno partecipato i leader della Chiesa presbiteriana unita in Africa meridionale (UPCSA), della Chiesa riformata unita in Africa meridionale (URCSA), della Chiesa protestante calvinista, della Chiesa congregazionale unita dell’Africa meridionale (UCCSA), della Volkskerk, della Chiesa presbiteriana d’Africa (PCA), della Chiesa renana del Sud Africa e della Chiesa riformata olandese (DRC), con il supporto della Chiesa anglicana del Sud Africa e dell’arcivescovo, anche nella sua veste di presidente del Consiglio delle chiese sudafricano. 

 

L’arcivescovo Thabo Makgoba, arcivescovo della Chiesa anglicana dell’Africa meridionale e presidente del Consiglio delle chiese sudafricano, ha affermato in un video preregistrato: «Un reddito di base universale è il metro di paragone del nuovo governo per ottenere risultati tangibili e migliorare la vita di molti milioni di sudafricani. Un reddito di base universale è la linea di partenza e un prerequisito che fornisce una piattaforma per dare il via a uno sviluppo equo e sostenibile per tutti i sudafricani».

 

La dott. ssa Nioma Venter, segretaria generale della Chiesa riformata olandese, ha commentato: «Dobbiamo riconoscere che questa mattina, il 25% delle persone in Sudafrica non ha la capacità di vivere al di sopra della soglia alimentare di base. Questo è impensabile, è insopportabile pensarci ed è anche inaccettabile».

 

Il veicolo per sostenere l’introduzione di UBIG dal lato delle chiese è il programma GRAPE che è stato istituito dalla Wcrc e avviato nel 2022, per affrontare l’enormità e la complessità dell’ingiusta situazione economica unita alla crisi climatica, creando e sviluppando reti di sostenitori nella chiesa e nella società civile. Ciò è stato fatto per dare effetto alla confessione di Accra  del 2004. Nella confessione, la Wcrc ha identificato l’ingiusto sistema economico come la causa principale della sofferenza umana. «Fino a oggi, l’ingiustizia economica continua a rappresentare una minaccia diretta all’esistenza stessa della nostra umanità collettiva”» ha affermato il vicepresidente per l’Africa della Comunione mondiale di chiese riformate,  Samuel Ayete-Nyampong.