Rio de la Plata. Accendere l’emozione dell’appartenenza

“Requinto”, una nuova iniziativa della Iglesia Valdense con i giovani

Si è parlato molto di giovani, e quindi del futuro della chiesa, durante il Sinodo valdese e metodista 2024.  Anche nel ramo sudamericano della Chiesa valdese, l’Iglesia valdense del Rio de la Plata, sono in corso da anni riflessioni su come non dissipare il patrimonio di creatività, impegno, fede delle ragazze e dei ragazzi delle comunità locali.

Ospiti dei lavori sinodali e intervistati da Daniela Grill di Rbe due ragazze e un ragazzo che fanno parte di un’équipe, nominata “Requinto” creata dall’Iglesia valdense.

Myriam Sappè, Florencia Arias e Emanuel Hernandez hanno raccontato come nasce questa nuova iniziativa: «Nasce da un progetto presentato alla Cevaa (Comunità di chiese in azione) dopo la pandemia, con la prospettiva di sanare un cambio intergenerazionale che non è stato possibile appunto a causa della pandemia. Vedendo questa mancanza di giovani si è deciso di creare un progetto che potesse aiutare a rendere più forti i legami con i giovani della chiesa». 

L’obiettivo è lavorare per unire generazioni differenti: unire così le parti della chiesa per andare avanti insieme per essere più forti. Il rischio infatti è quello di perdere dei talenti…

«La particolarità dell’Iglesia rispetto alla Chiesa valdese è che non esistono pre-catechismo e catechismo, per cui al termine della Scuola domenicale c’è un lungo periodo di “vuoto” prima di giungere all’età della confermazione del battesimo (17 anni). Sentiamo che c’è una distanza fra scuola domenicale e le tappe successive per cui diventa difficile recuperare queste persone. Il desiderio è di ridare un certo sentimento di appartenenza alla vita comunitaria».

Il progetto dopo tre anni verrà analizzato per valutare i passi compiuti e immaginare come proseguire.

«Vogliamo accendere quell’emozione dell’appartenenza a una famiglia di fede inclusiva, con spazi aperti per coltivare talenti e condividere parte della propria vita».