Göteborg, terminata la Conferenza metodista mondiale

L’importante assise che riunisce oltre 80 chiese e organizzazioni. Corposa la delegazione italiana

 

 

Ha chiuso i battenti domenica 18 agosto a Göteborg in Svezia la 22° Conferenza metodista mondiale.

 

Il Consiglio metodista mondiale raggruppa oltre 80 chiese e organizzazioni in rappresentanza di oltre 80 milioni di persone in 138 nazioni.

 

I quasi duemila delegati e delegate hanno vissuto una intensa settimana di preghiere, incontri, tavole rotonde, discussioni e votazioni sotto il tema “On the move”, “In movimento”.

 

È stata eletta la nuova presidente del Consiglio metodista mondiale: la vescova Debra Wallace-Padgett, statunitense, prende il posto per i prossimi cinque anni del presidente uscente, il pastore coreano Jung Chun Park.

 

«Sono onorata di servire come presidente per i prossimi cinque anni», ha detto Wallace-Padgett dopo l’elezione. «Una delle ragioni è che il Consiglio riunisce oltre 80 comunioni all’interno delle tradizioni Metodista, Wesleyana e delle chiese unite, correlate durante questo periodo di crescente divisione nel nostro mondo e nel corpo di Cristo. Concentrarci sulle nostre somiglianze anziché sulle differenze è un lavoro degno che sicuramente piace a Dio. Il mondo è un posto migliore se viviamo nella visione del Consiglio Metodista Mondiale di diffondere il Vangelo e farci discepoli di Cristo per la trasformazione del pianeta».

 

Ha partecipato ai lavori anche una fitta delegazione dell’ Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (Opcemi), composta dal presidente, il pastore Luca Anziani, le pastore Ulrike Jourdan e Mirella Manocchio, il candidato al ministero pastorale Kassim Conteh, la predicatrice locale Greetje van der Veer e il fratello Claudio Paravati.

 

«Per una piccola chiesa come la nostra è di vitale importanza avere contatti continui e costruttivi con la grande famiglia metodista mondiale, non solo per ricevere nuovi stimoli e per confrontarci su vari temi ma anche per portare la nostra esperienza di chiesa piccola ma molto attiva nella società» ha commentato il pastore Anziani all’agenzia stampa Nev. «In questi incontri – ha concluso – comprendiamo che tutte le chiese devono affrontare le medesime sfide, sia interne alle comunità sia nei confronti della società e della politica, ed è vitale potersi confrontare su queste sfide sapendo di far parte di una famiglia molto più ampia della realtà italiana».

 

 

 

Foto di Luca Anziani-Opcemi