Corridoi Universitari per rifugiati, continuano le lauree

Il progetto offre ai rifugiati l’opportunità di arrivare in Italia in sicurezza e dignità per proseguire gli studi, e ricostruire il proprio futuro. Coinvolta anche la Diaconia valdese

 

Entra in Italia attraverso i corridoi universitari e porta a compimento il suo percorso di studi laureandosi, con il massimo dei voti, in Mediterraean Food Science and Technology presso la Facoltà di Agraria di Palermo.

 

In Italia è arrivata grazie al progetto dei Corridoi Universitari, che dopo una prima fase pilota nel 2019, durante la quale sei studenti sono stati accolti da due atenei, ha visto il progetto espandersi fino a coinvolgere oggi 44 Università italiane che in sei anni hanno offerto circa 250 borse di studio a studenti rifugiati.

 

 UNICORE – University Corridors for Refugees vede la partecipazione anche della Diaconia valdese, il braccio sociale della Chiesa valdese.

 

Il programma University Corridors for Refugees è coordinato da UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ed è reso possibile grazie alla collaborazione con partner quali, oltre alla Diaconia Valdese, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Caritas Italiana, il Centro Astalli, Fondazione Finanza Etica e Gandhi Charity.

 

A Palermo il progetto si è realizzato con un protocollo d’intesa siglato fra l’Università degli Studi del capoluogo siciliano, la Caritas diocesana, il Centro diaconale “La Noce” – Istituto Valdese e il Centro Astalli di Palermo.

 

Negli stessi giorni a raggiungere il traguardo della Laurea magistrale in “Business consulting and management” è stato lo studente giunto con il primo corridoio universitario aperto dall’Ateneo di Messina. Uno studente il cui nome non viene specificato perché già rifugiato in Etiopia e che ora ha ottenuto la protezione internazionale anche nel nostro Paese.

 

Secondo le stime UNHCR, in media le persone costrette a fuggire da guerre e persecuzioni rimangono in esilio per circa 20 anni. Il 76% dei rifugiati nel mondo vive in paesi a basso e medio reddito dove troppo spesso le opportunità per ricostruire il proprio futuro in dignità sono assenti. Per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, infatti, i dati globali rimangono drammatici: solo il 6% dei rifugiati ha accesso all’istruzione terziaria contro il 40% della popolazione non rifugiata.

 

Il progetto UNICORE, dunque, nasce per rispondere a queste sfide, offrendo ai rifugiati l’opportunità di arrivare in Italia in sicurezza e dignità per proseguire gli studi, e ricostruire il proprio futuro, aspirando ad una professione in linea con le proprie potenzialità e i propri desideri. Mira, inoltre, a contribuire al raggiungimento di un tasso d’iscrizione all’educazione terziaria dei rifugiati del 15% entro il 2030.

 

Oltre alle borse di studio, il progetto fornirà il supporto necessario per affrontare con successo il programma di laurea magistrale della durata di due anni e favorire l’integrazione degli studenti nella vita universitaria.