Pronta la nuova bozza della Charta Oecumenica

Pubblichiamo il testo della rubrica “Il cammino verso l’unità” del pastore Luca Maria Negro, andata in onda domenica 21 luglio durante la trasmissione “Culto evangelico” su Radio Rai Uno

 

Nell’ottobre dell’anno scorso avevamo annunciato che la Conferenza delle chiese europee (KEK), organismo che riunisce le chiese protestanti, anglicane, vetero-cattoliche e ortodosse del continente, e il Consiglio delle conferenze episcopali (cattoliche) d’Europa (CCEE) stavano lavorando a una revisione della Charta Oecumenica, il documento comune che contiene le “linee guida per la crescita della collaborazione tra le Chiese in Europa“.

 

Questo breve testo era stato sottoscritto a Strasburgo dai presidenti dei due organismi nell’aprile 2001, e fotografava lo stato della collaborazione ecumenica nel Vecchio continente, formulando, per ogni argomento, una serie di impegni concreti: il ritornello della Charta era proprio “ci impegniamo“; ci impegniamo, insomma, a far sì che la fraternità ritrovata non si fermi ai propositi, tanto buoni quanto generici, ma si trasformi in passi concreti verso l’unità visibile delle chiese.

 

La buona notizia è che la nuova bozza di Charta Oecumenica è finalmente pronta ed è stata inviata all’inizio di luglio a tutte le chiese, conferenze episcopali e organismi ecumenici d’Europa affinché la discutano e propongano modifiche entro il 15 ottobre. Dopo questo processo di consultazione, che si spera possa essere il più possibile ampio, il Comitato congiunto della KEK e del CCEE preparerà una bozza definitiva, con l’obiettivo di firmarla nel corso del 2025.

 

A una prima lettura della nuova bozza ci sembra di poter dire che essa abbia colto in pieno lo spirito originale della Charta Oecumenica. Al centro, infatti, continuano ad esserci gli impegni concreti, che sono diventati, dai 26 originali, ben 55: più del doppio. Il testo rivisto tiene conto di molte delle critiche che a suo tempo erano state fatte alla Charta, per esempio includendo l’impegno a pregare insieme per l’unità (nella versione del 2001, nonostante il titolo del paragrafo fosse “pregare insieme“, il relativo impegno parlava solo di “pregare gli uni per gli altri e per l’unità dei cristiani”).

 

Ancora, è stato inserito un impegno a “rafforzare la posizione e gli uguali diritti delle donne in tutte le aree della vita, e a promuovere la partnership di donne e uomini nella chiesa e nella società“. Rafforzati anche i paragrafi dedicati alla comunione con l’ebraismo, alle relazioni con l’Islam e all’impegno per la pace e per la salvaguardia del creato.

 

Ci auguriamo che questa nuova bozza venga ampiamente letta e discussa anche nel nostro paese. Per ora il testo è disponibile solo in lingua inglese. A livello internazionale sono previsti alcuni eventi on-line, il primo dei quali, aperto a chiunque desideri partecipare, previa iscrizione, sarà nel pomeriggio del 4 settembre.

 

Per maggiori informazioni si può consultare il sito web della Conferenza delle chiese europee alla sezione “revision-charta-oecumenica“.