Elezioni britanniche. Una nuova alba di cambiamento politico

Intervista a Margaret Greer, metodista, laica, membro della Conferenza metodista

 

Sulle ultime elezioni in Gran Bretagna abbiamo raccolto la dichiarazione di Margaret Greer, metodista, laica, membro della Conferenza metodista, assessora e vicesindaco di Enfield, esponente dei laburisti. La  testimonianza è stata raccolta dal presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), pastore Luca Anziani.

 


 

In Gran Bretagna sta per iniziare un’era positiva di crescita e di giustizia, che promette risultati positivi per tutta l’Europa. Partecipare alla Conferenza metodista dal 29 giugno al 3 luglio 2024 è stata una vera benedizione. Le giornate sono state piene di culti edificanti e di discussioni significative sui temi della comunità globale. Il risveglio di venerdì 5 luglio, con la notizia di un governo laburista appena eletto, segna una nuova alba di cambiamento politico.

 

Cosa significa questo per le sfide future?

«Come afferma 1 Giovanni 5:4: “Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”. Oggi sento una rinnovata speranza di vincere. Questa speranza, a lungo assente, è stata ripristinata con l’elezione del Primo Ministro Sir Keir Starmer. Giustizia, pace e solidarietà saranno le fondamenta della Gran Bretagna, con il mantra “Prima il Paese, poi il partito” a guidare il servizio al popolo.

Nella nostra fede, dobbiamo esortare i leader mondiali a trovare soluzioni politiche alle crisi a Gaza ed in Ucraina, per porre fine alla violenza, raggiungere la riconciliazione, assicurare la restituzione degli ostaggi e stabilire una soluzione a due Stati. Gli interventi della Chiesa metodista in queste questioni avranno un impatto significativo sulle nostre comunità. Come chiesa che cerca la giustizia, crediamo nel trattare tutti con rispetto e compassione, indipendentemente dalla razza o dal credo».

 

L’Europa sta cambiando e l’ascesa dell’estrema destra minaccia le nostre nazioni.

«Dobbiamo resistere a questo fenomeno e affrontare le sfide con coraggio, determinazione e orientamento, fondati sulla nostra fede cristiana. Insieme, possiamo far progredire l’opera di Dio attraverso progetti di giustizia sociale e nutrire la crescita spirituale delle nostre comunità.

La nostra vocazione nella Chiesa metodista è chiara: dobbiamo passare dal “fare alle persone” all’”essere con le persone”. Questo cambiamento metterà in evidenza l’importanza della solidarietà e della comunità. Unendo gruppi diversi con una visione condivisa del cambiamento, possiamo fare una differenza significativa. Nel mio ruolo di consigliere, l’impegno politico per porre fine alle ingiustizie, alle disuguaglianze e alla povertà è stato il lavoro della mia vita.

 

Ora immagino un Regno Unito in cui le persone abbiano la speranza di un domani migliore, tenendo fede alla convinzione che Dio è sempre all’opera, cercando la vita in tutta la sua pienezza per tutti. Porre fine alle ingiustizie e alla povertà non è solo un imperativo sociale; è un imperativo spirituale, fondato sulla fede che Dio non dorme mai. Mentre andiamo avanti, incarniamo lo spirito di giustizia, compassione ed equità, restando solidali con chi ha bisogno. Insieme, possiamo invertire la rotta verso un futuro più luminoso ed equo».