La manifestazione dell’amore di Dio

Un giorno una parola ­– commento a I Giovanni 4, 9

Diedi loro le mie leggi e feci loro conoscere i miei precetti, per i quali l’uomo che li metterà in pratica vivrà

Ezechiele 20, 11

 

In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo

I Giovanni 4, 9

L’amore incomprensibile e senza limiti di Dio ha sfidato la capacità limitata di amare della sua creatura. La messa dinanzi al bivio di riconoscere questo amore e accettarlo o respingerlo, ha messo in crisi l’umanità che ha fallito miseramente. È facilmente caduta nella trappola del proprio orgoglio umano e della sua pretesa di ogni intelligenza e capacità di comprendere l’immensità di questo amore divino inchiodandolo sulla croce.

 

La migliore dimostrazione di questo amore, oltre che immagine di Dio, è quella di Gesù morto sulla croce, spogliato del suo essere divino, in condizione di servo e simile agli esseri umani (cfr. Filippesi 2). Si può anche pensare che altre manifestazioni di Dio, oltre a quella del Cristo, la potessero uguagliare. Ad ogni modo, nessuna la può superare.

Nonostante le ferite e i colpi ricevuti dalle sue creature, Dio ha sempre l’ultima parola. La croce sulla quale viene crocifisso Gesù non può essere separata dalla risurrezione.

 

Per mezzo del suo Figlio unigenito, Parola incarnata, Dio ci ha dato la possibilità di entrare in una vita nuova; l’evangelo annunciato attraverso le sue azioni e insegnamenti ci fa udire la chiamata di Dio e ci apre nuovi orizzonti. Basta ascoltare e aprirsi alla sua parola, la quale ci trasforma e ci rinnova.

Un dono di Dio offerto e preparato per noi per volgere il nostro sguardo e tutti/e noi stessi/e verso l’avvenire e per poter costruire con il suo aiuto e con la sua forza, il regno proclamato da Gesù e al quale siamo invitati, invitate. Amen.