«La parte migliore»

Il nuovo spettacolo del Teatro Reginald-Aui di Torino, ispirato al testo biblico, offre un percorso di riflessione su un modello di Umanità a partire dal rapporto di Gesù con le donne

 

«Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». Queste parole di Gesù in un episodio molto famoso dei Vangeli sono l’ispirazione per il nuovo spettacolo che il Teatro Reginald-Aui, Asociación Universitaria Interamericana, presenterà il prossimo sabato 15 giugno alle 21 al Teatro Vittoria di via Gramsci a Torino (in replica domenica 16 giugno alle 17), intitolato «La parte migliore», realizzato con il contributo dell’Otto per Mille valdese.

 

Ma “la parte migliore” non è solo questo, come ci raccontano nel corso dell’intervista Maria Grazia Silvi Antonini, regista, drammaturga, dramaterapeuta direttrice artistica della Scuola di Teatro Reginald-Aui, e Blanca Briceño, psicoterapeuta biodinamica, direttrice esecutiva dell’Aui di Caracas e direttrice dell’area educativa della Scuola di teatro Reginald-Aui.

 

Come ci spiega Maria Grazia Silvi Antonini, creatrice del “Metodo del Teatro del Profondo®” insieme alle dottoresse Blanca Briceño e Consuelo Briceño Canelón, «il nostro metodo, su cui lavoriamo da trent’anni, è nato per rispondere alle esigenze di attori non professionisti, che per le motivazioni più diverse vogliono intraprendere un percorso di crescita personale attraverso il teatro. Fin dall’inizio ci siamo rivolte a fasce particolari, donne, giovani, bambini, persone disabili. Oggi il metodo si è molto evoluto, concentrandosi su gruppi intergenerazionali, in cui cerchiamo di coltivare i talenti di ognuno».

La “drammaterapia” è un altro degli approcci del Reginald, una terapia non analitica, ma a base artistica, rivolta a situazioni difficili, che quindi si utilizza in piccoli gruppi o individualmente, e talvolta questo consente poi alla persona di partecipare alle attività della scuola.

 

L’aspetto della cura si intreccia con quello pedagogico, o meglio “andragogico”, di cui Blanca Briceño, venezuelana, è portatrice: una disciplina dell’apprendimento e dell’educazione degli adulti che in Venezuela ha avuto un grande sviluppo.

 

La convergenza tra la scuola teatrale di Maria Grazia Silvi Antonini e l’Aui, spiega Briceño, «che include un aspetto importante per il nostro Paese, quello della “formazione quadri”, ha prodotto una “neotopia” che oggi utilizza il linguaggio vivo e vivente dell’Evangelo». La poetica teatrale del Reginald-Aui rappresenta infatti la condizione umana nell’ interdipendenza delle varie dimensioni: psicologica, etica, storica, sociale, politica e spirituale, con una rilevanza del messaggio biblico. Il motto del Teatro Reginald-Aui è infatti “un teatro per fare Umanità”, riferendosi «all’umanità di Gesù che, facendosi uomo ci ha mostrato un modello perfetto».

 

La parte migliore ha proprio questa radice, spiega ancora Maria Grazia Silvi Antonini: «Nel lavoro dei gruppi, senza che noi lo avessimo scelto, i testi sacri hanno sempre offerto molte risposte ai problemi delle persone. Oggi le Scritture si conoscono molto meno di un tempo, e questo ha portato i partecipanti a scoprire molte cose che non si aspettavano. Negli anni scorsi abbiamo affrontato l’Apocalisse e la storia della regina Ester, quest’anno ci siamo interrogati su quale modello di uomo sarebbe il migliore. Fra tutte le possibili scelte, il gruppo è rimasto più affascinato dalla figura di Gesù e dal suo rapporto con le donne. Oggi viviamo in una grande confusione, un vero rivolgimento, c’è anche molta angoscia, e recuperando questi testi, nati in una società che aveva delle regole molto stringenti rispetto ai ruoli di uomini e donne, abbiamo scoperto che queste storie erano avvincenti e parlavano a ognuno di noi, erano in grado di trasformare le persone e le portavano a elaborare anche i loro problemi. Il titolo “La parte migliore” allude quindi a più cose: anche alla ricerca della “parte migliore” dentro di noi e nel nostro gruppo».

 

Per informazioni e prenotazioni: Teatro Reginald-AUI 333 7458504, [email protected] Biglietti online su www.teatroreginald-aui.com 

 

 

 

Foto: Maria Grazia Silvi Antonini, la locandina dello spettacolo, Blanca Briceño