La Francia scende in strada contro l’antisemitismo 

Grandi manifestazioni in tutto il Paese per reagire alla crescita di episodi di odio razziale. In piazza anche i leader delle chiese protestanti

Una folla numerosissima: più di 100.000 persone sono scese in strada ieri domenica 12 novembre a Parigi, e decine di migliaia in tutta la Francia, per la “grande marcia” contro l’antisemitismo, alla presenza di un buon numero di rappresentanti della classe politica, ma senza il capo dello Stato e l’opposizione della sinistra radicale.

«Per la Repubblica, contro l’antisemitismo»: dietro questo slogan, il corteo è partito dal piazzale antistante l’Assemblea nazionale prima di fermarsi più volte a cantare la Marsigliese. Pochi cartelli o striscioni, e molti tricolori.

L’Esplanade des Invalides, punto di partenza del corteo, è rimasta a lungo piena di una folla compatta, a testimonianza di un’affluenza molto numerosa. Secondo la polizia i manifestanti a Parigi erano esattamente 105.000, a Marsiglia 7.500 e a Lione e Strasburgo 3.000. In totale, il Ministero dell’Interno ha registrato alla fine della giornata 182.000 partecipanti, capitale compresa, in più di 70 città.

I promotori di questa manifestazione, Yaël Braun-Pivet, presidente dell’Assemblea nazionale, e Gérard Larcher, suo omologo al Senato, erano alla testa del corteo parigino, insieme al primo ministro Elisabeth Borne, agli ex presidenti Nicolas Sarkozy e François Hollande e il presidente del Crif (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche) Yonathan Arfi.

«Siamo felici e rassicurati che i francesi abbiano risposto», ha detto Yaël Braun-Pivet. «La nostra agenda è la Repubblica», ha riassunto Larcher, sostenendo un «sussulto cittadino» di fronte all’esplosione del numero di atti ostili agli ebrei dopo i massacri di Hamas in Israele il 7 ottobre e la massiccia risposta militare che ne è seguita.

Anche la Federazione protestante di Francia era rappresentata nel corteo parigino dal suo presidente Christian Krieger. In un comunicato stampa la Federazione ha incoraggiato tutti, «fedeli alla nostra etica protestante», «ad essere responsabili delle proprie scelte davanti a Dio» e ha denunciato «la significativa recrudescenza di atti antisemiti», «atti indegni della Francia».

La Chiesa protestante unita di Francia ha a sua volta pubblicato il 10 novembre un testo contro l’antisemitismo.

A Strasburgo ha sfilato in corteo il presidente dell’Unione delle Chiese protestanti d’Alsazia e Lorena, Christian Albecker. L’Uepal ha pubblicato il 10 novembre un comunicato stampa in cui ricorda che «la nostra responsabilità è consentire agli ebrei di vivere liberi e sicuri nel nostro Paese. Non dovrebbero aver paura di vivere pubblicamente la loro religione e cultura. La Repubblica tutela tutti i cittadini e riconosce che ognuno può vivere liberamente e in sicurezza la propria religione e la propria cultura».