Fiona Kendall nuova moderatora della Commissione delle chiese per i migranti in Europa

Da sei anni operatrice del progetto rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, va ora a coordinare il lavoro dell’organismo europeo

Fiona Kendall, scozzese, da quasi sei anni operatrice legale di Mediterranean Hope, rappresentante della Chiesa di Scozia e della Chiesa metodista britannica, è stata nominata nuova moderatora della Ccme, la Commissione delle chiese per i migranti in Europa, che riunisce 39 membri, chiese e organizzazioni, di 19 Paesi europei.

Kendall è stata eletta dall’unanimità dai 29 membri dell’Assemblea della Commissione delle chiese per i migranti riunita a Roma negli scorsi giorni e ricoprirà questo ruolo, quello di presiedere il Comitato esecutivo, per i prossimi quattro anni.

«È un privilegio – dichiara Fiona Kendall – e sarà un piacere essere portavoce per i membri che sono impegnati per i diritti delle persone migranti ovunque in Europa. La Ccme si pone come interlocutore e mediatore tra chiese e istituzioni, speriamo quindi di poter influenzare la politica migratoria UE dando la nostra prospettiva cristiana e con l’impegno teologico e morale di accogliere lo straniero. E’ un momento molto sfidante nella storia, in Europa, un momento in cui le parole contano ancora di più: è necessario non avere paura».

Kendall lavorerà tra Roma e Bruxelles, insieme a Torsten Moritz, segretario generale, che «sono onorata di affiancare in questo impegno».

«La Ccme è un’organizzazione ecumenica che serve le chiese nel loro impegno a promuovere la visione di una comunità inclusiva sostenendo una politica adeguata per i migranti, i rifugiati e i gruppi minoritari a livello europeo e nazionale. Nell’adempimento di questo mandato risponde al messaggio della Bibbia che insiste sulla dignità di ogni essere umano e sulla concezione dell’unità come priva di ogni distinzione tra stranieri e nativi». (Dichiarazione di intenti della Ccm)

Fondata nel 1964, la Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (Ccme) è un’organizzazione che lavora a stretto contatto con la Conferenza delle Chiese Europee (Kek) e il Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec).
L’adesione alla Commissione è aperta alle chiese e alle organizzazioni legate alle chiese membri della Conferenza delle Chiese europee o a un consiglio nazionale delle chiese di un paese europeo che condividono gli obiettivi della Commissione. L’adesione è aperta anche ai consigli delle chiese dei paesi europei.

Dall’Assemblea Generale della Ccme tenutasi nell’ottobre 1999 a Järvenpää/Finlandia, il mandato della Ccme è stato ampliato per coprire l’intera area della migrazione e dell’integrazione, dei rifugiati e dell’asilo, del razzismo e della xenofobia.
La Ccme offre uno spazio alle chiese e alle agenzie cristiane per condividere le loro esperienze nel ministero tra migranti, rifugiati e minoranze etniche. 

La Ccme mantiene contatti regolari con la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea, e detiene anche lo status di osservatore ufficiale presso il Consiglio d’Europa. Ciò consente alla Ccme di monitorare il processo decisionale europeo nelle sfere della migrazione, dell’integrazione e dell’asilo e di presentare le preoccupazioni delle chiese alle istituzioni competenti.

La Ccme promuove l’adozione e l’attuazione di standard internazionali come la “Carta sociale europea”, la Convenzione europea sulla protezione dello status giuridico dei lavoratori migranti e la Convenzione delle Nazioni Unite sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. La Ccme ha inoltre avanzato proposte specifiche per l’adozione di una politica europea di immigrazione e per la parità di trattamento dei cittadini europei e dei paesi terzi.



Disegno di Francesco Piobbichi