55 anni di sanità per tutti e tutte

Celebrato il 55° anniversario dell’ospedale evangelico Betania nel quartiere di Ponticelli a Napoli. Presente anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca

Sabato 21 ottobre, nonostante una pioggia battente, in tanti e tante – tra operatori sanitari, medici, paramedici e membri delle chiese evangeliche del Napoletano – hanno voluto prendere parte alla celebrazione del 55° anniversario della nascita dell’ospedale evangelico Betania a Ponticelli (Napoli) «1968/2023 Dalla periferia al futuro: la Sanità per tutti».

Ad aprire gli onori di casa il dott. Domenico Vincenzi, presidente della Fondazione evangelica Betania, ente proprietario dell’opera evangelica, appartenente alle chiese protestanti napoletane (apostolica, avventista, battista, Esercito della Salvezza, luterana, metodista e valdese). Ricordando la visione del fondatore del nosocomio, dott. Teofilo Santi, che lo avevano portato ad immaginare in un quartiere povero e degradato di Napoli la costruzione di un Ospedale Evangelico che potesse incarnare e tradurre in opera concreta la parabola del buon Samaritano, Vincenzi ha dichiarato: «Oggi siamo qui per celebrare il 55° anniversario dell’Ospedale, e quel sogno, quella visione è qui davanti ai nostri occhi ed è costituita non tanto da mattoni, ferro e cemento, ma dalle migliaia di donne, uomini e bambini che sono stati curati e assistiti, non solo con la medicina, ma anche con il conforto e l’assistenza morale e spirituale, e dalle migliaia di donne e uomini che hanno lavorato e tuttora lavorano nel nostro ospedale con dedizione, sacrificio e spirito di servizio».

L’Ospedale ogni anno eroga oltre 40mila prestazioni di pronto soccorso, accoglie e cura oltre 15mila pazienti e assiste circa 1800 nascite. Oltre all’attività prettamente sanitaria, Vincenzi ha ricordato che la Fondazione da anni sostiene e promuove importanti progetti di solidarietà rivolti alle fasce più deboli della popolazione, ai senzatetto, agli immigrati, agli indigenti, «perché siamo convinti – ha detto – che il nostro compito, la nostra missione evangelica sia quella di garantire “una cura per tutti”». Richiamando i tanti uomini e donne che si sono succeduti in questi 55 anni di storia alla guida dell’ospedale, Vincenzi ha dichiarato in conclusione che «il loro insegnamento, la loro vita interamente dedicata alla missione evangelica, devono darci la forza e il coraggio per affrontare la sfida del futuro: quella di un ospedale moderno, attento a recepire le istanze della collettività, in un momento storico in cui si discute di tagliare i fondi alla sanità piuttosto che migliorarne la qualità e l’efficienza, perché la sanità è un bene di tutti e non di pochi privilegiati».

Sul tema della sanità per tutti e tutte è ritornato il direttore generale dell’ospedale, dott. Luciano Cirica. «Dopo 55 anni, la sanità pubblica rischia di ritornare indietro nel tempo e indietro nei diritti. Ma il nostro ospedale invece è ancora qui, baluardo di cura e di diritti. Allora come oggi, allora come domani. La nostra presenza, il nostro impegno ed il nostro lavoro sono, però, sempre più difficili, e andare avanti per garantire una sanità ed uno ospedale di qualità, è sempre più complicato ed oneroso». Cirica ha richiamato gli effetti pesanti del definanziamento a livello nazionale del Fondo sanitario che vede la Regione Campania particolarmente colpita in termini di tariffe e di budget assegnati. Questa situazione ha interessato anche l’ospedale Betania che – come altre strutture – ha affrontato l’emergenza Covid e poi la ripresa post covid che è stata particolarmente difficile in termini economici, aggravata dal 2022 dalla guerra in Ucraina, dalla crisi energetica, dall’aumento delle materie prime e dall’inflazione, che hanno segnato in modo pesante gli ultimi bilanci. «Le Chiese evangeliche proprietarie – ha proseguito Cirica – ci hanno aiutato e sostenuto, ed in particolare la Chiesa Valdese e Metodista entro il cui ordinamento è compresa la Fondazione Evangelica Betania con l’Ospedale. A loro vada il nostro ringraziamento. La Tavola Valdese in particolare ha partecipato con i vertici dell’Ospedale ad un importante incontro in Regione lo scorso 13 aprile con il Presidente De Luca, nel corso del quale ci è stata ribadita, fermo restando i vincoli imposti a livello nazionale, la vicinanza e l’impegno della Regione a sostenerci e a migliorare il nostro budget». 

Proprio su questo punto ha concentrato il suo intervento il presidente della Regione Vincenzo De Luca, presente all’evento. «Voglio esprimere apprezzamento e un ringraziamento all’Ospedale per aver dato un aiuto a reggere il servizio sanitario pubblico durante i difficili anni del Covid in una situazione regionale complicata. In questi giorni stiamo contrattando con il Governo gli stanziamenti della sanità italiana: siamo riusciti ad ottenere un piccolo passo in avanti, lo 0,5 in più di tetto di spesa che ci auguriamo possa ridurre le liste di attesa che gli ammalati subiscono prima di ricevere assistenza. Voi siete un punto di eccellenza nella nostra Regione, per il reparto ostetricia, per il pronto soccorso. Purtroppo, non potremo sforare di un euro dal bilancio sanitario regionale, ma faremo l’impossibile per venire incontro al lavoro straordinario che fate per la povera gente della nostra comunità. Grazie!».

Sono stati poi letti i messaggi di saluto della diacona Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese, e del pastore Luca Anziani, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (Opcemi).

Conclusa la parte istituzionale, moderata dalla dott.ssa Emanuela Riccio dell’ospedale Betania, la mattinata è proseguita con il culto, presieduto dal cappellano emerito, Vincenzo Polverino. La predicazione è stata affidata al pastore valdese Pawel Gajewski sul testo di Ebrei 13, 8 «Gesù Cristo (è) lo stesso ieri, oggi e sempre», mentre la celebrazione della Cena del Signore alla pastora Letizia Tomassone; l’accompagnamento strumentale degli inni è stato a cura del pastore locale, Alessio D’Avino.



Foto di: Michele Attanasio: da sin. cappellano emerito Vincenzo Polverino; past. valdese Pawel Gajewki; Maggiore Lidia Bruno dell’Esercito della Salvezza, past. battista Jaime Castellanos, pastora valdese Letizia Tomassone; Salvatore Cortini, direttore del Centro Casa Mia – E. Nitti