Nuove polemiche contro il direttore del Museo Egizio di Torino
Christian Greco è finito nuovamente nel mirino del partito “Fratelli d’Italia”
«La polemica contro Christian Greco dura dal 2018 quando il Museo Egizio di Torino finì nel mirino di Giorgia Meloni – scrive il collega Gioele Urso su Torino Today -», e prosegue «ormai quello di Fratelli d’Italia contro Greco, il direttore del Museo Egizio, è un attacco ciclico. Ogni anno, almeno una volta all’anno, qualche esponente del partito di Giorgia Meloni punta il dito contro l’egittologo. Il motivo? Evidentemente non è stata ancora digerita la polemica che nel febbraio del 2018 scoppiò proprio tra Greco e l’attuale Presidente del Consiglio dei ministri».
Mentre si trovava a Torino per fare campagna elettorale, venerdì 9 febbraio 2018 infatti Giorgia Meloni aveva organizzato una protesta all’esterno del Museo Egizio per contestare una delle iniziative dell’istituzione, dedicata a chi parla arabo.
“Fortunato chi parla arabo” il nome del progetto dedicato ai “nuovi italiani”, con l’obiettivo di avvicinarli a una delle culture più importanti del mondo antico e di conseguenza alle loro radici. La promozione consente alle coppie di entrare pagando un solo biglietto e di utilizzare altri servizi del museo, come le audioguide in lingua araba. Secondo Giorgia Meloni l’iniziativa è una forma di “razzismo al contrario” perché svantaggia gli italiani.
Il direttore Greco allora uscì dai suoi uffici per incontrare Meloni e spiegarle le ragioni dell’iniziativa, ricordandole «che la cultura è universale e che il primo obiettivo dei musei è farsi visitare, cercando di avvicinare le persone meno interessate con iniziative e stimoli di vario tipo».
Questa volta ad attaccare il direttore del più importante museo di Torino, è stato l’assessore regionale al welfare, Maurizio Marrone che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha detto che «a suo avviso Greco non andrebbe confermato alla guida del museo».
Una posizione per Rosanna Purchia, assessora alla cultura del Comune di Torino che – ricorda ancora Torino Today -, «dovrebbe essere intesa come posizione personale e non come politica».
Non sembra preoccupato Greco: «Non faccio politica – ha dichiarato il direttore Greco al collega Gioele Urso -, mi dedico all’antico, non alla contemporaneità. Sono un egittologo […]. Non replico nulla, ho già detto che mi piacerebbe che il direttore fosse invisibile, che parlasse la sua squadra. Oggi, abbiamo una squadra di settanta persone, un museo che scava in Egitto, stiamo lavorando per il bicentenario. Il direttore può essere utile, ma non è indispensabile, l’istituzione va avanti».
La video intervista è disponibile qui.