Le parole sono finestre? Parliamone
Un seminario sabato prossimo a Torino e online farà entrare nel mondo della comunicazione di oggi attraverso il linguaggio contenuto e diffuso dalla Bibbia
La frequentazione della Bibbia ci insegna a dare il giusto peso alla lingua e ai racconti, ma soprattutto l’uso dei vari linguaggi da parte di Gesù è una delle dimensioni della sua libertà. Un’indicazione molto importante in particolare per le chiese della Riforma.
«L’uso del linguaggio e dei linguaggi, compresi quelli del corpo – ricorda il professor Fulvio Ferrario nel suo editoriale uscito nell’ultimo numero settimanale di Riforma – Eco delle valli valdesi cartaceo -, è una delle dimensioni della libertà di Gesù. Il rapporto con l’agire, poi, mostra bene che tale libertà genera conseguenze di ampia portata, con le quali sia Gesù stesso, sia le persone che, a vario titolo, lo incontrano, devono fare i conti. Detto in altri termini, non particolarmente originali, ma credo inevitabili, la libertà di Gesù genera responsabilità. Il linguaggio umano non è onnipotente, ma ha una sua potenza che può essere liberante, ma anche velenosa. Un approfondimento particolare poi, che qui non è possibile, dovrebbe riguardare l’uso metaforico del termine “Parola” per indicare il rapporto del Nazareno con il Padre».
Proprio per affrontare il tema, il professor Fulvio Ferrario sarà ospite (online) sabato 23 settembre a Torino a un seminario promosso (anche) da Riforma.
All’incontro parteciperanno in presenza il professore e storico Claudio Vercelli, la moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta, la presidente del Segretariato attività ecumeniche (Sae), Erica Sfredda, la direttora de La scuola domenicale del Servizio istruzione ed educazione (Sie), Cristina Arcidiacono e ancora, Simona Borello, comunicatrice e docente dell’Istituto superiore di scienze religiose, per parlare dell’importanza delle parole, della Parola.
«Sabato 23 settembre dalle 10 alle 17 con l’organizzazione del seminario “Le parole sono finestre (oppure muri)”, prosegue l’ormai pluriennale collaborazione del Centro Culturale di Torino con la Facoltà Valdese di Teologia, che, per questo evento, si arricchisce del contributo del “Settimanale Riforma-Eco delle Valli valdesi”», ricorda il Centro culturale protestante di Torino.
Il titolo del seminario, ospitato nei locali della libreria Claudiana di via Principe Tommaso 1 a Torino, s’ispira a un’opera di Marshall Rosenberg, psicologo sociale e pacifista. In effetti, si legge nel lancio dell’iniziativa, «Anche le parole della Bibbia possono essere finestre o muri: finestre da cui guardare alle nostre esistenze, finestre che hanno rivelato Dio nella nostra vita, finestre che si aprono all’altro e l’accolgono. Molte volte, tuttavia, quelle parole sono usate per erigere muri divisori, per respingere, per segnare un confine protetto dal dogma, dalle chiese, dalla religione. In un mondo in cui la comunicazione fluttua nella “babele” virtuale, quali sono le parole per parlare di Dio oggi? Attraverso quali media? Quali muri ci restano ancora da abbattere, dentro e fuori di noi, perché la Parola possa arrivare agli uomini e delle donne di oggi?».
Dopo i saluti del Decano della Facoltà valdese di teologia di Roma, professor Lothar Vogel, di Federico Vercellone presidente del Centro culturale protestante di Torino e di Alberto Corsani, direttore del Settimanale Riforma, i lavori saranno introdotti da Graziella Graziano, predicatrice della Chiesa valdese e componente del Comitato di redazione dell’Editrice Claudiana. A moderare le due sessioni di lavoro saranno Sara E. Tourn e Gian Mario Gillio, giornalisti di Riforma – Eco delle valli valdesi.
È possibile partecipare al seminario, previa iscrizione, in presenza o in collegamento remoto, tramite la piattaforma G-Meet seguendo le indicazioni riportate sul programma (locandina) cliccando qui