Bene son le persone indottrinate…
Sempre più donne alla guida delle chiese protestanti
Oggi vorrei attirare la vostra attenzione su due recenti notizie dal mondo ecumenico a cui, specie nel nostro Paese, non è stato dato il rilievo che meritavano. Si tratta della nomina di due donne al vertice di due importanti “comunioni cristiane” mondiali. La prima nomina, del 3 ottobre scorso, è quella di Sarah Mullally a 106° arcivescovo (e prima arcivescova!) di Canterbury, dunque primate della Chiesa d’Inghilterra e leader della Comunione anglicana, che nel mondo raccoglie circa 85 milioni di fedeli. La seconda è quella della pastora Karen Georgia Thompson – che dal 2023 è a capo della Chiesa unita di Cristo degli Stati Uniti d’America – a nuova presidente della Comunione mondiale di chiese riformate (Wcrc). L’elezione è avvenuta in Tailandia il 22 ottobre, nell’ambito dell’assemblea della Comunione, che raccoglie circa 100 milioni di cristiani riformati nel mondo. Da notare che la pastora Thompson succede a un’altra donna, la pastora libanese Najla Kassab, che ha dichiarato: «Sono felice che a succedermi sia un’altra donna. L’elezione della pastora Thompson è la dimostrazione del nostro impegno nel promuovere la leadership delle donne nel mondo».
In effetti, sono molte le chiese protestanti a essere guidate da una donna. Per fare solo un paio di esempi, la pastora Rita Famos presiede la Chiesa riformata in Svizzera, e dal 2024 anche la Comunione di chiese protestanti in Europa (Cpce), che riunisce un centinaio di chiese; il Consiglio della Chiesa evangelica in Germania è presieduto dalla vescova luterana Kirsten Fehrs, che ha già avuto due predecessore in questo ruolo.
Anche nelle nostre piccole chiese evangeliche italiane la leadership delle donne non è una novità: la Chiesa valdese ha attualmente una moderatora, e ne ha avuta un’altra; l’Opera per le chiese metodiste ha avuto due presidenti donne, e l’Unione battista una. E se l’accesso delle donne al pastorato risale solo a una sessantina di anni fa, il movimento valdese ha un’antica tradizione di ministero femminile: per i valdesi medioevali, infatti, la predicazione dell’Evangelo era un diritto e un dovere di tutti i credenti, donne comprese. Mi viene in mente un’immagine satirica molto diffusa nel Medioevo, probabilmente riferita proprio alle predicatrici valdesi. Rappresenta una donna su un pulpito, e delle persone che ascoltano, e il commento (traduco letteralmente) è: «Male sono le persone indottrinate, quando da una donna vengono sermonate».
La nostra esperienza è proprio il contrario: bene sono le persone indottrinate, istruite; il ministero e la leadership delle donne è stata ed è una grande benedizione di Dio per le nostre chiese, e ci auguriamo che anche altre confessioni cristiane possano aprirsi e ricevere la stessa benedizione.
La rubrica «Il cammino verso l’unità» a cura di Luca M. Negro è andata in onda domenica 14 dicembre durante il «Culto evangelico», trasmissione (e rubrica del Giornale Radio) di Rai Radio1 a cura della Federazione delle chiese evangeliche
in Italia. Per il podcast e il riascolto online ci si può collegare al sito www.raiplayradio.it