«Abbiamo imparato gli uni dagli altri, sognato insieme»
A Ginevra si è svolta la 12a Consultazione Accademica Internazionale tra Ebraismo e Cristianesimo Ortodosso
La 12a Consultazione Accademica Internazionale tra Ebraismo e Cristianesimo Ortodosso si è tenuta a Ginevra dal 7 al 10 dicembre, esplorando il tema “Santità del Luogo – Santità dello Spazio”.
I partecipanti, di varie confessioni oltre alle due protagoniste degli incontri, hanno celebrato 50 anni di dialogo tra Ebraismo e Cristianesimo Ortodosso.
Il patriarca ecumenico Bartolomeo ha tenuto il discorso principale, con il rabbino Richard Marker.
Il discorso del patriarca, intitolato “La Sacralità dello Spazio e del Dialogo”, ha descritto la consultazione come una gioia e una sfida al tempo stesso.
«Per noi non è solo una gioia, ma una grande responsabilità e un debito spirituale, la nostra partecipazione, anche attraverso il presente messaggio, a questo dodicesimo incontro della Consultazione Accademica Internazionale tra Ebraismo e Cristianesimo Ortodosso», ha affermato il patriarca ecumenico. «È una sfida ontologica. Ci chiama a riflettere sui fondamenti stessi della nostra identità spirituale, a toccare le radici della nostra esistenza nel mondo».
Bartolomeo ha poi riflettuto sul fatto che, quando parliamo di spazio, non ci riferiamo esclusivamente agli edifici, alle pietre e all’architettura che rispettiamo e abitiamo. «Né ci limitiamo alla dimensione geometrica del luogo» ha affermato. «Saremo giudicati inadeguati davanti a Dio se non ci onoriamo a vicenda, rispettando gli spazi sacri come luoghi di dialogo sacro».
Ha quindi riconosciuto le ferite della storia.
«Onoriamo gli spazi sacri dell’altro senza cercare di dominarli o rimodellarli. Lavoriamo insieme per la protezione di luoghi, come Gerusalemme e la Terra Santa, che sono sacri per entrambi, così come per la vita delle nostre comunità: sinagoghe, chiese, cimiteri, case, ospedali e scuole».
Nel suo discorso di benvenuto, il rabbino Mark Dratch ha elogiato «il coraggio e la visione che hanno sostenuto il dialogo tra ebrei e cristiani ortodossi», così come la «paziente diplomazia» e il «calore personale» che «hanno trasformato l’impegno istituzionale in vera amicizia».
Dratch ha affermato ancora: «Fin dai nostri primi incontri, abbiamo percorso un cammino che pochi avrebbero potuto immaginare. Abbiamo imparato gli uni dagli altri, parlato tra noi, sognato insieme».
Il metropolita anziano Emmanuel di Calcedonia ha descritto lo scopo profondo della consultazione: «Si tratta di una necessità teologica. Già dal 1976, nel suo messaggio di Natale, il defunto patriarca ecumenico Demetrio aveva invitato tutti i leader religiosi e politici a collaborare. A quale scopo? Per la promozione della libertà religiosa, della tolleranza, per l’eliminazione del fanatismo».
I partecipanti hanno approfondito argomenti tra cui: “Cosa rende uno spazio sacro?”, “Come parlare dell’altro” e altro ancora.
Un comunicato diffuso dall’incontro offre una sintesi dei lavori. «I partecipanti hanno concluso la consultazione con profonda gratitudine per lo spirito di fratellanza e rispetto reciproco che ha caratterizzato le loro giornate insieme. Le loro conversazioni, le esperienze condivise e i momenti di apprendimento hanno creato un autentico senso di collaborazione e un rinnovato dialogo».