Ancora problemi di viabilità nel Pinerolese
Il treno potrebbe (e dovrebbe) tornare argomento d’attualità
Da settimane il cantiere della Terna che sta realizzando il nuovo asse elettrico della valle con un cavo interrato, che nelle intenzioni dovrebbe sostituire le linee aeree, sta bloccando la strada provinciale 161 della val Pellice.
Uno dei risultati dovrebbe essere quello di mettere in sicurezza la linea in caso di alluvioni o tempeste di vento. Ma intanto, specie al mattino e alla sera, ore contrassegnate dal massimo pendolarismo in entrata e uscita dalla valle, le code sono interminabili e qualsiasi impegno di lavoro o studio o medico deve fare i conti con i ritardi ovvero le persone sono costrette a partire con largo anticipo.
Frequenti gli episodi di nervosismo lungo la strada, tante le proteste sui social; si annuncia ora una pausa nel periodo natalizio ma i problemi si riproporranno presto nel nuovo anno.
E per cercare di sfuggire ai tentacoli del cantiere molti cercano un’alternativa inerpicandosi sulla collina fra Bricherasio e Luserna San Giovanni; creando comunque intasamento anche lì, su strade concepite per un traffico più leggero.
I due Comuni hanno predisposto dei sensi unici a seconda degli orari e annunciato maggiore presenza di polizia locale anche sulle strade secondarie.
È stato chiesto alla ditta che opera nel cantiere di predisporre un servizio con i cosiddetti “movieri”, cioè persone con le palette rosse e verdi al posto dei semafori per dare una mobilità alternata più in linea con la reale situazione. Ma fino a che i lavori non raggiungeranno almeno il ponte di Bibiana, difficile prevede miglioramenti reali. Da lì in poi è prevedibile un utilizzo rilevante della così detta strada delle cave fino a Lusernetta, che consente di arrivare in centro a Luserna Airali attraversando la frazione di Luserna Alta.
Questa perdurante situazione di caos dovrebbe quasi naturalmente portare a una seria riflessione sul futuro della ferrovia Torre Pellice – Pinerolo; invece il tema non emerge con tutta la potenza che ci si aspetterebbe.
Certo negli ultimi giorni abbiamo visto lettere dei circoli di Legambiente, di Treno vivo e altre associazioni di pendolari. Ma fa ironicamente sorridere percorrere a piedi il sedime della ferrovia il cui servizio è sospeso dal 2012 e vedere a poche decine di metri questo serpentone di auto e mezzi vari.
Del resto i semplici dati del traffico in condizioni normali evidenziano il bisogno di un servizio di mobilità collettiva, sicura e potenzialmente efficiente.
Poi di colpo dobbiamo registrare, con frequenza quasi quotidiana, ritardi sulla linea Pinerolo – Chivasso, soppressioni di treni senza la minima spiegazione, disservizi di ogni genere. Eppure sarebbe proprio il momento, forse anche psicologico, per rilanciare il dibattito sul treno.