Parma. L’organo restaurato, un bene della cittadinanza

Completati anche i lavori nella chiesa metodista, risalente al XIII secolo, che lo ospita

 

Domenica 23 novembre la chiesa di Parma-Mezzani si è riunita nel tempio di b.go G. Tommasini per rendere grazie in occasione dell’inaugurazione dell’organo Balbiani, di cui la ditta Vegezzi Bossi ha curato il restauro, introducendo una trasmissione elettronica, mantenendo i somieri a pistoni pneumatici e posizionando la bella tastiera di fronte alla platea.

 

Il maestro Gabriele Giunchi ha incantato i presenti facendo risuonare la voce dello strumento, rimasto silente per oltre un decennio, restituendolo ufficialmente alla chiesa locale, ma anche alla cittadinanza. Lo strumento infatti è stato recuperato grazie al contributo di Opcemi, Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e – in quanto ormai bene culturale cittadino – anche dei fondi otto per mille. L’uso esclusivamente liturgico non giustificava un restauro di questa portata: il Consiglio di chiesa sta provvedendo a organizzare una stagione concertistica, per far riscoprire lo strumento alla cittadinanza.

 

Parallelamente al recupero dello strumento musicale, il Comitato permanente Opcemi ha finanziato e curato con l’aiuto dell’architetta Tiziana Doria anche il restauro della cupola e degli affreschi del tempio (ex chiesa di S. Salvatore del 1200), delle facciate dei locali di culto, lavoro sorvegliato e seguito dalla locale Soprintendenza delle Belle Arti. Hanno completato e cancellato i disagi per la lunga durata dei lavori (oltre sette anni) due regali speciali: a fine lavori edilizi sono stati sostituiti sia l’impianto di amplificazione sia la bussola ormai desueta con un’altra più moderna.

Il culto è stato presieduto dal pastore Nicola Tedoldi, dalla pastora Mirella Manocchio (già pastora della comunità e già presidente del Cp/Opcemi, che aveva dato l’avvio al restauro), e dal pastore Massimo Aquilante che ha curato la predicazione su Genesi 1, 1-10 e sul prologo di Giovanni.

 

Se la giornata era dedicata al ringraziamento per la riscoperta dei nostri gioielli musicali e architettonici, Aquilante ha guidato i presenti a riflettere sulla potenza creatrice della Parola, sottolineando l’importanza del linguaggio umano, che se da una parte può avere una vocazione al bello, alla creazione artistica, dall’altra può implodere nella violenza. Come entrare dunque in relazione con Dio? Il linguaggio di Giovanni può essere una risposta, Dio è comunicazione, è relazione. Ognuno di noi può entrare in relazione con l’altro o l’altra attraverso il linguaggio. La Parola di Dio entra in relazione perché si è rivestita delle gioie e delle tristezze del mondo, si è fatta carne in Gesù Cristo. Dio assume un volto specifico, quello di Gesù che si incontra solamente nell’Evangelo e non nella morale, nel gesto caritativo… Evangelo che è un racconto, una comunicazione relazione fra Dio e l’uomo mediante il linguaggio. Il linguaggio dell’evangelo diventa nostro quando ognuno si applica a comunicare la novella che crea relazione, comunità. L’invito dunque è di esporsi per comunicare al mondo la bellezza dell’Evangelo.

 

Enrico Bertollini ha portato i saluti del Cp/Opcemi. Fra gli ospiti, il vicesindaco Lorenzo Lavagetto e la presidente della Commissione Cultura Gabriella Corsaro (diplomata in canto lirico) hanno portato i saluti della Città di Parma a cui simbolicamente l’organo è stato restituito. L’agape finale ha poi riscaldato i presenti e permesso di ritrovarsi insieme fra amici e amiche che non si vedevano da molto tempo.