End impunity 2025, ecco perché i giornalisti sono a rischio in Europa
Il Consiglio d’Europa prende atto «delle continue minacce a cui sono sottoposti i professionisti dei media in tutta Europa»
Basta impunità per chi commette crimini contro i giornalisti. Lo ha ribadito il 2 novembre il Consiglio d’Europa in occasione dell’International Day to end impunity for crimes against journalists. Un documento che riconosce gli attacchi ai giornalisti nel contesto dell’Unione Europea in un crescente clima di contrazione degli spazi di libertà per la stampa e di accesso alla conoscenza per i cittadini.
In particolare il Consiglio prende atto «delle continue minacce a cui sono sottoposti i professionisti dei media in tutta Europa» e sottolinea «il continuo lavoro dell’organizzazione per garantire l’assunzione di responsabilità per i crimini commessi contro di loro».
Ogni anno, i giornalisti in tutta Europa subiscono molestie, intimidazioni, violenze e pressioni legali nell’ambito dello svolgimento del loro lavoro. Troppi di questi attacchi rimangono impuniti, minando la libertà di stampa e la fiducia del pubblico nelle istituzioni. La campagna “I giornalisti contano” del Consiglio d’Europa «si impegna a promuovere il dialogo, rafforzare i meccanismi nazionali e promuovere la giustizia e la protezione dei giornalisti».
Secondo gli ultimi dati della Piattaforma del Consiglio d’Europa per la sicurezza dei giornalisti, nei dieci anni dalla sua creazione sono state documentate oltre 2.000 gravi minacce alla libertà di stampa. Molte di queste segnalazioni riguardano aggressioni fisiche, detenzioni, molestie online e contenziosi vessatori, e centinaia di casi non hanno ancora ricevuto una risposta adeguata dai rispettivi Paesi. Porre fine all’impunità per tali crimini rimane una sfida fondamentale per il sostegno della democrazia e dello Stato di diritto.
Quest’anno, il lavoro del Consiglio d’Europa sulla sicurezza dei giornalisti “pone particolare attenzione all’azione penale e all’assunzione di responsabilità”. L’edizione 2025 della conferenza annuale “Journalists Matter” sul perseguimento dei reati contro i giornalisti, tenutasi a Lussemburgo, ha esaminato come i pubblici ministeri e le forze dell’ordine possano migliorare le indagini e rafforzare i quadri giuridici per scoraggiare la violenza e proteggere la libertà di espressione.
Qui l’intervento integrale del Consiglio d’Europa per il 2 novembre
Per gentile concessione di Articolo21.