Gorizia. «Terre di pace. Oltre i confini il futuro»

Festival del dialogo interreligioso nella città capitale europea della cultura 2025

 

Nell’ambito di «Gorizia Città europea della cultura 2025», dal 29 ottobre al 2 novembre si terrà il Festival del dialogo interreligioso «Terre di pace. Oltre i confini il futuro». Tra i soggetti coinvolti anche la chiesa metodista locale e il suo pastore Jens Hansen, a cui chiediamo di raccontarci questa iniziativa.

«Circa due anni fa, l’assessora alla Cultura ci ha coinvolti come gruppo ecumenico per organizzare un momento interreligioso all’interno di GO2025. Inizialmente eravamo un po’ scettici, perché eravamo solo noi metodisti e cattolici, con cui da tempo realizziamo attività dalla Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, il Tempo del Creato, e incontri tematici bimestrali, ma poi si sono aggiunti ortodossi (sloveni), musulmani, ebrei e buddisti, e abbiamo lavorato insieme, affiatati, cambiando in itinere il programma: per esempio “Terre sacre” è diventato “Terre di pace”, per sottolineare la riconciliazione non solo con la natura ma anche tra le persone». 

 

Il motto di GO25 “Borderless 25” si presta bene a questo tema, ricorda il pastore, tenendo conto che il confine italo-sloveno passa proprio da qui ed è stato a lungo terreno di conflitti: «Ora cerchiamo di farne un confine che non divide ma che unisce».

È un territorio che racconta tanto, anche del modo di volgere al positivo un vissuto non facile: ricorda ancora il pastore Hansen, «la nostra chiesa è nata ai tempi degli austriaci, sono cambiate tantissime cose, e la collaborazione che sperimentiamo oggi al di là dei confini è fruttuosa».

Ricordiamo per esempio la conferenza bilingue del 25 ottobre su Primož Trubar, riformatore considerato il padre della letteratura slovena (pubblicò i primi libri stampati in questa lingua, un catechismo e un abbecedario, a cui seguirono importanti traduzioni bibliche), a cui è intervenuto anche il prof. Lothar Vogel. Un personaggio ancora poco conosciuto, soprattutto in Italia, che merita valorizzare, osserva Hansen, dal punto di vista culturale e linguistico, se non religioso (oggi la Slovenia è a maggioranza cattolica), per la sua influenza nella regione.

 

Tornando al festival, sarà un bel mix tra teatro, concerti (il 31 si esibirà a Palazzo De Grazia il coro della chiesa metodista coreana di Roma), mostre, tavole rotonde, che sfociano tutte nell’evento finale del 2 novembre all’Auditorium della cultura friulana, dove la vicemoderatora della Tavola valdese, la pastora Dorothea Müller, firmerà insieme ai rappresentanti delle altre religioni (mons. Flavio Pace, imam Ibrahim Gabriele Lungo, Anne-Marie Tschalbod, Haim Baharier, Gadi Luzzatto Voghera) il documento di pace.

Ci sarà anche una passeggiata, il 31, accompagnati dallo storico Vanni Feresin, alla scoperta dei luoghi di interesse religioso che hanno segnato la storia del territorio, tra cui la chiesa metodista, la sinagoga, la moschea.

Si parlerà anche di ecologia, come nell’incontro del 30 (ore 15 Sala Dora Bassi) «Ecologie quotidiane. Piccoli gesti, grandi cambiamenti, Alleanze inedite tra fedi, società civile e istituzioni per rafforzare l’impegno ecologico», in cui interverrà il pastore Hansen, e di diritti delle donne, nell’incontro delle 18 «Donne alla pari. Terre, plurale femminile. Dalla politica internazionale ai movimenti di base, la voce delle donne si intreccia con quella degli uomini per ridisegnare i confini della pace e della sostenibilità», al quale parteciperà la pastora metodista, presidente Fdei, Mirella Manocchio.

Qui il programma completo

Guarda qui l’intervista realizzata nel programma Voci protestanti su Radio Beckwith evangelica.