«Non possiamo aspettare; dobbiamo agire»
Il Consiglio nazionale di chiese cristiane negli Stati Uniti critica il blocco delle attività governative che peggiora una già difficile stiuazione economica
«La nostra nazione sta affrontando una profonda crisi morale. La continua lotta per il diritto di voto, un governo incapace di fornire servizi essenziali e la crescente adesione al regime militare in patria e all’estero sono tutti segnali di autoritarismo. La democrazia stessa è minacciata, il che mette a repentaglio la vita, i mezzi di sussistenza e lo stile di vita degli americani».
Recita così un comunicato del Consiglio nazionale di chiese cristiane negli Stati Uniti che raggruppa 37 chiese protestanti e ortodossi in rappresentanza di oltre trentacinque milioni di cittadini statunitensi, che prosegue: «Dal 1° ottobre, il governo federale è stato bloccato a seguito della mancata approvazione da parte del Congresso di un accordo di finanziamento a tutela dell’accesso all’assistenza sanitaria. Il Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti «esprime rammarico per questa inazione, che ha conseguenze immediate e devastanti per milioni di americani, in particolare per i più vulnerabili.
Senza un’estensione del credito d’imposta sui premi dell’assicurazione sanitaria, oltre 20 milioni di americani dovranno affrontare costi sanitari più elevati e si prevede che molti ospedali rurali chiuderanno, lasciando intere comunità senza accesso a cure salvavita.
Inoltre, le famiglie già in difficoltà vengono spinte in crisi e costrette a fare scelte impossibili tra cibo, alloggio e assistenza medica. Inoltre, centinaia di migliaia di dipendenti federali, inclusi lavoratori essenziali come agenti, controllori del traffico aereo e militari in servizio attivo, lavorano senza stipendio o sono stati sospesi dal lavoro. Questa settimana, l’amministrazione Trump ha iniziato a licenziare decine di migliaia di dipendenti federali, suscitando un’opposizione bipartisan e accuse di illegalità. Fortunatamente, un giudice federale ha temporaneamente sospeso ulteriori licenziamenti.
Nel frattempo, il Presidente della Camera Mike Johnson ha indetto una sospensione prolungata delle attività mentre i legislatori cercano di raggiungere un accordo per riaprire il governo. Al momento, i negoziati rimangono in stallo. Alcune fonti suggeriscono che il Presidente Trump intenda prolungare la sospensione fino a novembre. Recenti sondaggi indicano una diffusa disapprovazione pubblica per l’inazione del Congresso, con molti americani che ritengono tutte le parti coinvolte nel processo decisionale responsabili dell’attuale stallo».
«Per le persone di fede – continua il testo- queste non sono solo sfide politiche, ma anche imperativi morali. Siamo chiamati a dire la verità nell’amore, a dire la verità al potere, a difendere i vulnerabili e a lavorare per una società in cui giustizia, compassione e bene comune prevalgano sul controllo, sulla paura e sull’oppressione. Il profeta Michea ci ricorda ciò che il Signore richiede: “Praticare la giustizia, amare la pietà e camminare umilmente con il tuo Dio” (Michea 6:8). In questo momento di divisione e incertezza, siamo chiamati a non disperare, ma piuttosto a discernere e ad alzare la nostra voce per i poveri, i malati, i messi a tacere, gli emarginati e gli stranieri. Ora è il momento della leadership morale. Non possiamo aspettare; dobbiamo agire».