Novara. Convegno ecumenico sul Credo di Nicea
Domani pomeriggio l’incontro è rivolto alle diverse chiese cristiane del territorio novarese e dell’alto verbanese. Tra i relatori il prof. Fulvio Ferrario
Venerdì 26 settembre alle ore 18 ha inizio presso la Chiesa parrocchiale di San Maiolo, Veveri (Novara), il convegno ecumenico su: «Nicea, il luogo del primo Concilio a 1700 anni. Come confessare insieme la fede cristiana oggi». Intervengono: mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, pres. della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi; prof. Fulvio Ferrario, teologo evangelico, professore ordinario di teologia sistematica presso la Facoltà valdese di teologia (Roma); archimandrita Victor Cretu, igumeno del Monastero ortodosso di Arona, decano d’Italia dell’arcivescovado per le chiese ortodosse di tradizione russa in Europa occidentale.
«L’incontro, articolato in una conferenza a tre autorevoli voci – afferma Andreas Köhn pastore della Chiesa evangelica valdese di Milano, della Chiesa evangelica valdese di Pavia e della Chiesa evangelica metodista di Novara – è espressione concreta del desiderio di diverse chiese cristiane (cattolica, metodista, ortodossa) del territorio novarese e dell’alto verbanese, di accrescere la conoscenza reciproca, riflettendo insieme sulla lunga strada della teologia e della fede cristiana percorsa».
Sulle motivazioni alla base della decisione di riflettere sul Concilio di Nicea, a 1700 anni di distanza dalla sua convocazione, il pastore Köhn spiega: «Ci sono diverse ragioni. La prima potrebbe essere questa: ci rendiamo conto che il nostro credere, proprio cristianamente parlando, è profondamente legato alla storia. Una seconda motivazione sta nel fatto che la fede cristiana stessa è espressione di una attualizzazione continua teologica, cristologica, ecclesiologica. Ovvero, la fede non semplicemente corrisponde, ma “risponde” alla storia, andando a volte anche controcorrente. Un terzo aspetto è proprio l’attualità della storia che viviamo, contrassegnata da una crescente conflittualità nel vivere la stessa fede in Gesù Cristo e che il movimento ecumenico cerca di superare con la sua proposta all’insegna del dialogo».
Il Convegno sarà seguito da un momento di convivialità e di preghiera ecumenica.