Avvertimenti che suscitano la conversione
Un giorno una parola – commento a Amos 4, 13
Ecco, egli forma i monti, crea il vento, e fa conoscere all’uomo il suo pensiero. Il suo Nome è il Signore, Dio degli eserciti
Amos 4, 13
Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito il suo regno
Apocalisse 19, 6
La struttura della sezione di Amos 4, 6-13 ripete quella degli oracoli contro i potenti apparentemente giusti perché osservanti delle minuzie della Torah, mentre schiavizzano e perseguitano i poveri, le vedove e gli orfani (4, 1-5). In questo caso si tratta di cinque oracoli che interpretano cinque tipi di sciagure già avvenute, come punizioni o avvertimenti vanificati perché sono rimasti inascoltati dal popolo.
Mentre il popolo si dava al peccato offriva il culto secondo il loro piacere umano o gusto estetico, ma non secondo la volontà divina. Dio era continuamente all’opera per portarli al riconoscimento del peccato, al ravvedimento e alla conversione, ogni punizione aveva una finalità pedagogica, in nessun caso la punizione era fine a se stessa. La punizione era un avvertimento per la conversione che non era avvenuta. Notiamo un contrasto tra il voi avete fatto (misfatti, violenze, praticare il culto divino incuranti delle cose che Dio chiedeva loro in quanto popolo eletto) e invece Dio ha compiuto una serie di avvertimenti perché tornassero a Dio per scampare il pericolo ingombrante che li minacciava.
Il nostro testo si conclude dicendo che Dio attraverso il profeta “ha fatto conoscere all’uomo il suo pensiero”, ma nessuno ne ha tenuto conto e l’ingiustizia praticata continuava ad essere la norma del comportamento. In questo versetto e in altre sezioni successive di Amos si inseriscono le strofe di un inno che celebra da una parte, le meraviglie compiute da Dio nella creazione, dall’altra il suo carattere di Dio giusto e santo che non consente né tollera l’ingiustizia perpetrata contro i più miseri. Loro celebrano il Dio creatore con i riti di fecondità che nulla differiscono dai riti compiuti dai pagani che pensavano così di stimolare le divinità che portano fertilità alla terra. Sembra dire il profeta: “voi pensate che in questo modo adempite il vostro dovere verso il Signore, compiendo riti maestosi e ricchi di offerte con regole osservate in modo ossessivamente preciso. Ma non è così, Dio è il Dio della creazione, certo “egli forma i monti e crea il vento”, ma egli è il Signore degli eserciti, geloso che non consente il rimescolamento delle fedeltà o che lo si celebri come le divinità pagane”, pensando che in questo modo si è fatto tutto quel che è necessario per guadagnarsi il suo favore.
No, mille volte no, il Dio degli eserciti è giusto e pretende fedeltà al suo patto e dunque che venga ripristinata la giustizia e il diritto e nessuno manchi del pane in tutta la terra da Lui donata a Israele. Amen.