Napoli. Il deserto fiorirà dentro e fuori di noi
Sabato 27 settembre si tiene un incontro interreligioso organizzato dalla chiesa valdese in collaborazione con l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
Un pomeriggio di dialogo, musica e testimonianze per riflettere insieme su pace, ambiente e trasformazione interiore. È questo lo spirito dell’incontro interreligioso “Il deserto fiorirà dentro e fuori di noi”, promosso dalla Chiesa Valdese di via Dei Cimbri, in collaborazione con l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, in programma a Napoli sabato 27 settembre, dalle 16:30 alle 18:30, presso Palazzo Albertini di Cimitile (via S. Teresa degli Scalzi 76).
Raggiunta al telefono, Letizia Tomassone, pastora della chiesa valdese di via Dei Cimbri, racconta che questa iniziativa nasce da un percorso già avviato lo scorso anno:
«Abbiamo cominciato a collaborare con l’Istituto Soka Gakkai durante il Tempo del Creato. All’inizio con cautela, ma ci siamo subito accorti di quante affinità ci legano: l’attenzione al creato, l’impegno contro l’omofobia, la collaborazione con altre chiese e movimenti. Così abbiamo deciso di proseguire, ponendo le basi per creare una piccola tradizione di collegamento e scambio».
Il filo conduttore di quest’anno nasce dal tema proposto dalla Commissione Globalizzazione e Ambiente (Glam) della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia: “Il deserto fiorirà”.
«Abbiamo voluto aggiungere – spiega Tomassone – “dentro e fuori di noi”. È un richiamo alla trasformazione spirituale interiore, molto cara al mondo buddista ma non solo. Il nostro sguardo sarà ampio: parleremo della distruzione ambientale, della guerra come fattore di devastazione e inquinamento, e della necessità di una conversione interiore senza la quale non è possibile costruire cambiamento».
L’incontro prevede brevi interventi delle realtà coinvolte: movimento dei focolari, chiese evangeliche (luterana, metodista, valdese, battista), circolo Laudato Si’ e altre associazioni.
A scandire i momenti di dialogo ci saranno gli intermezzi musicali a cura dell’associazione Scenari Sonori, con giovani musicisti napoletani che proporranno brani dal repertorio classico, da Verdi ad altri autori.
Il contesto delle guerre in corso non resterà fuori dalla riflessione. «La nostra testimonianza – sottolinea la pastora valdese – è anche denuncia: genocidio ed ecocidio vanno insieme. Parleremo della Palestina, dell’Ucraina, delle foreste distrutte. Questo incontro vuole essere un momento in cui ogni chiesa e movimento dice cosa sta mettendo in campo per costruire pace con la terra».
Il “deserto” sarà affrontato in tutte le sue sfumature: non solo simbolo di devastazione e di vuoto, ma anche luogo vitale, capace di fiorire senza intervento umano.
«Il deserto – ricorda Tomassone – non è lo zero assoluto. Esiste una dinamica di fioritura che ci chiede di metterci in ascolto, contrastando sia l’ideologia colonialista che un antropocentrismo esasperato incapace di vedere la vita che già c’è».
Un pomeriggio, dunque, per ascoltare voci diverse e intrecciare percorsi comuni: perché il deserto, dentro e fuori di noi, possa davvero fiorire.
