Cà d’la Pais: verso il quarantennale

L’assemblea annuale degli amici della casa che ospitò la banda partigiana di Jacopo Lombardini

 

L’assemblea annuale degli amici e amiche della Cà d’la Pais (Casa della pace) al Bagnoou d’Angrogna (To) si è svolta sabato scorso in un clima intergenerazionale. La ventina di partecipanti ha discusso la relazione introduttiva e ha nominata il Gruppo di lavoro. Il prossimo anno la struttura, che accoglie principalmente campi per giovani e giovanissimi, compirà quarant’anni. La sua ricostruzione avvenne nel 1986. Com’è noto la fu sede della banda partigiana del Bagnoou, cui prese parte anche Jacopo Lombardini. Nel gennaio del 1944 venne bombardata dai tedeschi. Ridotta a un cumulo di macerie, rimase così finché la comunità valdese angrognina non decise di ricostruirla all’insegna della pace, del dialogo, della formazione delle generazioni più giovani nello sviluppo di una coscienza autonoma e critica. 

 

Alcune staffiste dei campi hanno partecipato all’incontro, che ha valutato positivamente un anno di attività. Trattasi di giovani che esercitano la responsabilità di gestione di campi per minori dopo una necessaria formazione. Il Gruppo di lavoro della Cà, compresi gli staffisti, svolgono – sotto la responsabilità del Concistoro – il loro servizio a titolo volontario, il che consente una fruibilità della struttura in maniera economica. Non è infatti un’attività a scopo di lucro. Il che spiega come ogni anno al momento delle iscrizioni si allunghino le liste di attesa. 

 

Nel corso della giornata si è ricordato come oggi la Resistenza venga storicamente evocata da lapidi, monumenti, letteratura, film, ecc. Ci si è rallegrati del fatto che il periodico La Beidana (n. 111) abbia dedicato un accurato reportage ai luoghi in cui la Resistenza al nazifascismo si è svolta in queste Valli. Per una volta si è parlato anche della Cà d’la Pais, che compare raramente nella letteratura dedicata al tema. In effetti non si tratta di un monumento ma di un luogo di formazione, d’incontro e confronto, ubicato davanti a un panorama mozzafiato. Qui non c’è bisogno d’illustrare la natura perché ci sei dentro, compresa la strada sterrata per raggiungere la località. 

 

Tra le novità in vista del quarantennale ci sarà un nuovo filmato, un nuovo campo donne, un nostro associato ha scritto una canzone in patois sulla Casa e altre piacevoli sorprese che sveleremo man mano. Desiderio espresso dall’assemblea è di riuscire ad allargare ulteriormente la rete degli amici e amiche della . Iscriversi vuol dire ricevere due volte all’anno una newsletter (via mail) sulle attività e le prospettive del sodalizio. Se tutti quelli che hanno visitato o partecipato a qualche campo, come staffisti o campisti, s’iscrivessero, saremmo in tanti. Chi ci legge si chiederà: ma come fare? Basta scrivere a: [email protected]. È previsto, per chi può, un contributo minimo da versare sul conto del Concistoro riportato sulla newsletter. Il Sodalizio degli amici e amiche è l’indispensabile rete di protezione della che, pur essendo isolata in alta montagna, non intende esserlo nelle proprie attività.