Dio è la nostra sicurezza

Un giorno una parola – commento a Proverbi 3, 25.26

 

Non avrai da temere lo spavento improvviso; perché il Signore sarà la tua sicurezza

Proverbi 3, 25.26

 

I discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!». E dalla paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»

Matteo 14, 26-27

 

Se a un gruppo di persone poniamo la domanda “su che cosa fondate la vostra sicurezza”, è prevedibile che ci troveremmo di fronte alle risposte più disparate, ma una stretta minoranza, forse strettissima, direbbe “sul Signore”. Una recente ricerca della Fondazione Einaudi tra gli italiani ha mostrato che al primo posto c’è la paura di non poter mantenere un tenore di vita adeguato, ovvero di vedere eroso il proprio conto in banca, i propri risparmi e subito dopo di subire aggressioni o furti. Rilevante anche la preoccupazione per la salute. Molto dopo si classificano in graduatoria l’ambiente e i conflitti internazionali. La cultura della sicurezza è saldamente ancorata alle condizioni materiali di vita e soprattutto economiche. Il possesso del denaro è percepito come rassicurante, non averlo o ritenere di non averne abbastanza è motivo di ansia, di insoddisfazione. Insomma, il vitello d’oro è issato più che mai nel deserto delle nostre vite. E più le esistenze si perdono nel deserto di falsi bisogni e più la ricerca di denaro si fa urgente, unica ancòra di salvezza.

 

Perché la Parola del Signore non riesce a smantellare questa cultura che vuole trovare la sicurezza proprio là dove è impossibile trovarla? E soprattutto in una società come la nostra dove tutto è volatile, passeggero, temporaneo, i processi sono veloci e imprevedibili. Sarebbe più saggio educare all’insicurezza, ad affinare le capacità che ci aiutano ad affrontare gli imprevisti. Il libro dei Proverbi che attribuisce alla saggezza, le cui radici sono in Dio, un ruolo fondamentale nel sapersi destreggiare tra gli alti e i bassi della vita, ci offre proprio un’educazione all’insicurezza. Insicurezza che ci dà questo mondo e che può essere neutralizzata, resa innocua, dall’unica sicurezza su cui possiamo contare, quella del Signore. Alle parole del libro dei Proverbi si allineano quelle di Gesù: non fatevi tesori sulla terra, ma in cielo dove né tignola né ruggine consumano e dove i ladri non scassinano e non rubano. Amen.