Il popolo scelto e amato da Dio

Un giorno una parola – commento a I Samuele 12, 22

 

È piaciuto al Signore di fare di voi il suo popolo

I Samuele 12, 22

 

Gli apostoli glorificano Dio, dicendo: «Dio dunque ha concesso il ravvedimento anche agli stranieri affinché abbiano la vita»

Atti degli apostoli 11, 18

 

Il Dio d’ Israele non è monarchico. Il suo è un assolutismo intraducibile in termini umani, di istituzione politica. A lungo, attraverso i suoi profeti, cerca di dissuadere il suo popolo dal volere un sovrano, un re a tutti i costi. Inutile avvertirlo che dare sovranità al potere, accentrarlo in una sola persona e la sua casta, la sua corte, significa dare mano libera ad abusi, ruberie, ingiustizie diffuse, guerre dove viene spezzato il fiore della gioventù. Inutile avvertirlo che voler essere uguale alle altre nazioni, idolatre e guerrafondaie, significa peggiorare, non migliorare.

 

Ma il popolo che Dio si è inventato, senza merito alcuno, facendolo crescere con le sue benedizioni, dimentica il perché di quella elezione, non di privilegio, ma di una grande responsabilità, chiamato a una missione destinata a durare nel tempo, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio: essere fonte di benedizione per tutti i popoli della terra. Non c’è spazio per aspirazioni di potere, di supremazia, in una missione volta a ricondurre le nazioni tutte a riconciliarsi nel nome del Re dei re, nella pace di Gerusalemme.

 

Samuele, dopo aver inutilmente riferito le obiezioni del Signore, prima di ungere Saul, rassicura comunque il popolo che non sarà abbandonato. Immeritatamente eletto, immeritatamente amato, immeritatamente salvato. È l’amore di Gesù, l’amore della Croce. Così è piaciuto al Signore. È con la fedeltà, la misericordia, l’affidabilità delle sue promesse che il Signore agisce su ciascun credente, ciascuna credente, a partire dal primo, Abramo e la sua discendenza. È con lo strumento dell’amore, come fece con il figliuol prodigo, che ci richiama a Sé e al compito che ci ha affidato. L’amore è la sua calamita. Per quanto gravi possano essere gli errori, le mancanze, questo richiamo non cesserà di risuonare come monito, istruzione, invito al ravvedimento. A partire da quel piccolo popolo amatissimo: non farti uguale agli altri se vuoi essere guida sulla via del Signore, il benedetto in eterno. Amen.