Servire il Creatore 

Un giorno una parola – commento a Romani 1, 25

 

Non togliere mai dalla mia bocca la parola giusta

Salmo 119, 43

 

Hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece che il Creatore, che è benedetto in eterno

Romani 1, 25

 

Il brano dell’apostolo Paolo è spesso letto in modo da presentare rigide alternative, dove la creatura sembra, in quanto creatura, simboleggiare il male che ci allontana da Dio (un male inoltre interpretato da alcuni, con molta approssimazione, come il piacere sessuale).

 

L’invettiva di Paolo “Hanno servito la creatura invece del Creatore” non significa che non dobbiamo aver cura e amore per la creatura, e anche un atteggiamento di servizio nei suoi confronti. Il Cantico delle creature di Francesco d’Assisi è un canto d’amore per il creato che non può essere disprezzato. Il Creatore è benedetto per il sole, per l’acqua, per sorella morte…

Anzi, servire la creatura può significare inchinarsi di fronte ad essa impedendoci di considerarla un oggetto subordinato solo ai nostri scopi. Significa adottare un atteggiamento etico ed estetico di vicinanza e contemplazione. È il riconoscimento della finitezza della creatura che noi siamo che ci impedisce di rivendicare per noi una identità fondativa, assoluta e fuori dalle relazioni umane.

 

Si può vedere la creatura nel Creatore, cioè una bellezza umana che rimanda alla Gloria, come accade, per restare nel campo “incriminato” della sensualità creaturale, nell’eros degli amanti che scoprono nei loro corpi l’abbandono e la dolcezza di una gioia che dona “senso ai sensi” (sul Cantico si vedano i dialoghi di Lidia Maggi e di Angelo Reginato).

 

E si può vedere la creatura invece del Creatore, ma questo errore nel mirare al bersaglio, accade, ahinoi, proprio nello zelo degli spiriti religiosi quando riempiono di una sublimità inaccessibile l’immagine di Dio, perché un Dio così sovrano obbedisce meglio ai nostri bisogni di sicurezza e di identità. Qui il sommo Dio è una nostra creazione, una creatura idolo. Una creatura di potere e non il Creatore. Una verità ridotta a menzogna. Amen.