Chi fa notizia nel 2025?
Presentazione dei risultati del monitoraggio sui progressi verso la parità di genere nei media
Quali progressi sono stati compiuti verso la parità di genere nei media e attraverso i media negli ultimi trent’anni? Cosa si può fare per colmare le lacune rimanenti e le sfide attuali? Giovedì 4 settembre l’Associazione cristiana mondiale per la comunicazione (Wacc) la Gmmp Network annunceranno i risultati della settima edizione del Global Media Monitoring Project (Gmmp), il più grande e longevo studio al mondo sul genere nei media.
Co-organizzatori del lancio online intitolato: Metà del mondo, un quarto delle notizie, saranno la Wacc, UN Women, partner operativo del Gmmp dal 2010, e la United Nations Correspondents Association (Unca).
Condotto ogni cinque anni negli ultimi 30 anni, il Gmmp indaga su come le donne siano rappresentate, ritratte e coinvolte come soggetti rispetto agli uomini.
L’iniziativa di punta dell’associzione Wacc rivela in che misura le donne abbiano avuto potere, voce e visibilità nei media globali, e dove invece sia necessaria un’azione di advocacy per promuovere la democrazia, l’uguaglianza e la responsabilità.
I risultati del Gmmp 2025 giungono in un momento cruciale: il mondo infatti celebra i 30 anni dall’adozione della Dichiarazione e della Piattaforma d’azione di Pechino nella Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne.
«Il Gmmp è l’unica fonte di dati sui progressi della Sezione J di Pechino “Donne e Media” – osserva Sarah Macharia, coordinatrice del gruppo di esperti del Gmmp –. Il Gmmp 2025 identifica la situazione della Sezione J 30 anni dopo l’impegno degli Stati membri a promuovere la parità di genere in questo ambito».
Il coordinatore globale del Gmmp Rodrigo Molina presenterà il rapporto Highlights of Findings del monitoraggio globale condotto il 6 maggio 2025, evidenziando i progressi e dove questi si siano fermati e dove ne stiano emergendo altri. Le raccomandazioni saranno divulgate dalla vicesegretaria del Wacc, Sara Speicher.
Una tavola rotonda con rappresentanti dei media e della società civile illustrerà dunque cosa si debba cambiare affinché i media rappresentino equamente metà della popolazione mondiale, contrastando al contempo la violenza e i danni che persistono nella vita delle donne.
Il webinar prevede anche interventi di Kirsi Madi, vicedirettrice esecutiva di UN Women, e di Valeria Robecco, presidente dell’Unca.
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