Gaza: la Diaconia valdese rinnova l’appello per la pace e la giustizia

Occorre porre fine alla catastrofe umanitaria

Anche la Diaconia valdese/Csd ha espresso la propria posizione in merito alla guerra a Gaza.

«Di fronte all’aggravarsi della catastrofe umanitaria a Gaza – è scritto in un documento diffuso in data 29 luglio –, dove la popolazione civile continua a subire le conseguenze devastanti del conflitto, la Diaconia valdese rilancia con forza la posizione della Chiesa evangelica valdese e della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), unendo alla condanna della violenza un impegno concreto di solidarietà e accoglienza.La situazione sul campo è drammatica: infrastrutture civili e sanitarie, come l’ospedale Al Ahli, sono state ripetutamente colpite, mentre l’accesso agli aiuti umanitari essenziali come cibo, acqua e medicine rimane gravemente limitato. Una crisi che la Fcei non ha esitato a definire un “crimine contro l’umanità”, chiedendo con urgenza un’azione internazionale per proteggere le vittime innocenti».

«In questo scenario – prosegue il documento – la voce delle chiese valdesi e metodiste si è levata chiara e unitaria. L’ultimo Sinodo ha approvato un documento che poggia su quattro pilastri fondamentali: la richiesta di un “cessate il fuoco” immediato e permanente, la liberazione di tutti gli ostaggi, la garanzia di corridoi umanitari sicuri per soccorrere la popolazione stremata e la ripresa di negoziati di pace equi che portino a una soluzione strutturale e giusta per entrambi i popoli». 

Una presa di posizione che non si limita alle parole, ma fa riferimento ai gesti concreti che incarnano lo spirito della diaconia. La Diaconia valdese ha «recentemente accolto diverse famiglie provenienti dalla Striscia di Gaza, offrendo loro cure mediche urgenti e un luogo sicuro. Un’azione resa possibile anche grazie ai fondi dell’Otto per Mille della Chiesa valdese, che da anni sostiene progetti di pace e riconciliazione in Palestina e Israele, come l’iniziativa “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”».

«La condanna per gli attacchi e l’appello alla pace – conclude i testo – si fondono quindi con la testimonianza attiva. L’impegno della Diaconia valdese è volto ad agire per la giustizia e la dignità di ogni essere umano, seguendo un imperativo etico e di fede che non ammette indifferenza di fronte alla sofferenza.