La Corte Internazionale di Giustizia si pronuncia sugli obblighi degli Stati in relazione ai cambiamenti climatici
La soddisfazione da parte del Consiglio ecumenico delle chiese: «Una sentenza per il futuro»
Il 23 luglio, la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) si è pronunciata sugli obblighi degli Stati in relazione ai cambiamenti climatici. Sulla scia della sentenza della Corte Interamericana dei Diritti Umani, questa opinione chiarisce che gli Stati hanno obblighi giuridici vincolanti fondati sulla scienza, sull’equità e sui diritti umani fondamentali. La CIG ha affermato che gli Stati hanno l’obbligo, ai sensi del diritto internazionale, di proteggere il clima dalle emissioni di gas serra di origine antropica, soprattutto per le “generazioni presenti e future”, e di agire con un rigoroso livello di dovuta diligenza per impedire che il riscaldamento globale superi la soglia di 1,5 °C, come concordato nell’Accordo di Parigi. In caso contrario, le parti interessate potrebbero chiedere un risarcimento.
Il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, moderatore del comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), ha accolto con favore la decisione. «Si tratta di una sentenza storica della Corte Internazionale di Giustizia. Sebbene, in quanto parere consultivo, non sia vincolante per gli Stati, costituirà un orientamento giuridico di grande rilevanza da parte del più alto organo giudiziario del mondo» ha affermato. Bedford-Strohm ha sottolineato che per la prima volta, con questa chiarezza nel diritto internazionale, i diritti delle generazioni future sono considerati il punto di riferimento dell’attuale quadro giuridico. «Non è più possibile vivere oggi una vita di cui le persone del futuro dovranno pagare il conto. Ciò che è stato a lungo considerato da chiese, comunità religiose e organizzazioni non governative come un obbligo morale è stato ora dichiarato un obbligo legale», ha aggiunto. «Per il Cec è un forte incoraggiamento per il Decennio per l’Azione per la Giustizia Climatica, recentemente lanciato e proclamato durante la riunione del nostro comitato centrale a Johannesburg. Invitiamo tutti gli Stati a ri-orientare le proprie priorità politiche e ad adottare misure per una trasformazione ecologica che rispetti gli interessi delle generazioni future tanto quanto quelli delle persone che vivono oggi» ha affermato.