Mi ami tu?

Un giorno una parola – commento a Giovanni 21, 16

 

 

Prima di essere afflitto, andavo errando, ma ora osservo la tua parola

Salmo 119, 67

 

Gesù dice: «Simone di Giovanni, mi ami?» Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore»

Giovanni 21, 16

 

 

Tre volte Gesù chiede a Simon Pietro: mi ami? E subito la memoria corre a quelle tre volte in cui Pietro l’ha rinnegato. Innanzitutto, qui Gesù non accusa, non rinfaccia. Gesù ristabilisce la relazione con Simon Pietro, senza rimproveri. Un atteggiamento disarmante e, forse per questo, che trasforma.

Simon Pietro spesso è il portavoce dei suoi compagni. Ogni tanto però mostra anche le sue debolezze: non solo rinnegò tre volte Gesù, ma non si trattenne nemmeno quando vennero per arrestare Gesù tagliando l’orecchio del servo del sommo sacerdote. Cioè Pietro è un personaggio importante, ma non perfetto.

 

Gesù non chiede la perfezione, una cosa che ci può essere di conforto, perché in noi punti deboli ci sono e come… Quindi Gesù non chiede la perfezione e nemmeno l’impossibile, accetta le nostre debolezze, le incontra creativamente dandoci la sua fiducia. Ci aiuta a vincere la nostra paura e a dare uno spazio di primo piano all’amore. Ci dà fiducia, ma nello stesso tempo ci chiede di essere umili, riconoscendo le nostre debolezze. Una dimensione che fatichiamo a trovare in coloro che hanno un posto in primo piano nella nostra società, ma anche noi non ne siamo prive e privi.

 

Pascere le pecore significa conoscere, guidare, prendersi cura del gregge: a volte stando davanti per indicare la strada, altre volte restando dietro per proteggerlo. Bisogna guardarsi bene intorno, i pericoli sono tanti: la tratta di esseri umani, il lavoro minorile, la discriminazione, la criminalità, la mancanza di legalità, i senzatetto, l’esclusione sociale, l’attacco alla creazione. Quindi non si tratta proprio di star seduti su un trono, è un incarico impegnativo, che richiede movimento. Bisogna conoscere le pecore e il terreno e bisogna sapere come e dove guidarle. Bisogna servire e guidare.

Amare Gesù vuol dire essere pronti a un servizio umile, sapendo dove andare, all’ovile, o detto più solennemente, al Regno. Amen.