Facciamo la differenza!

Un giorno una parola – commento a Atti degli apostoli 10, 36

 

 

«Pace, pace a chi è lontano e a chi è vicino», dice il Signore, «io lo guarirò»

Isaia 57, 19

 

 

Questa è la parola che egli ha diretta ai figli d’Israele, portando il lieto messaggio di pace per mezzo di Gesù Cristo. Egli è il Signore di tutti

Atti degli apostoli 10, 36

 

 

Spesso le grandi cose cominciano in piccolo, l’esodo dalla schiavitù ha avuto inizio con un bimbo in un cestino nel fiume; la vittoria sulla morte con una famiglia di un falegname, e qui in Atti 10 l’apertura verso il mondo fuori Israele con un semplice pescatore su un tetto di un conciatore di pelli.

 

Le grandi cose di Dio iniziano nel piccolo. Il lieto messaggio di pace per mezzo di Gesù Cristo è rivolto a tutte e tutti, non solo ai grandi di questa terra. Anche noi siamo chiamate e chiamati in causa, nessuno è troppo piccolo o troppo insignificante. Siamo tutte e tutti inseriti in un movimento che può fare la differenza. Anni fa il tema dell’assemblea mondiale delle donne metodiste era: Let’s make a difference, facciamo la differenza. Non siamo soggetti al destino, ad un “le cose vanno come vanno, non si può cambiare niente”. Il messaggio di Gesù Cristo ci rende liberi e libere anche da questa schiavitù.

 

Pietro si è aperto a Cornelio, un italiano, il primo europeo coinvolto negli Atti. Cornelio non era ebreo, era, come sta scritto, un timorato di Dio che agiva con giustizia. Ma questa apertura è costata a Pietro un po’ di fatica: è servita una visione da parte di Dio, anzi tre volte Dio si è dovuto impegnare per convincerlo. Quant’è difficile quando siamo convinte e convinti delle nostre certezze!

Solo quando alla visione si è aggiunta un’azione concreta, la venuta di tre uomini inviati da Cornelio, Pietro ha compreso. Dio non fa preferenze. Tutte e tutti possiamo entrare nel suo messaggio di pace. Ed è proprio questo che oggi è importante. Non dobbiamo desistere né arrenderci: la strada per il messaggio di pace di Gesù Cristo è percorribile, anzi siamo chiamate e chiamati a farne parte, a fare la differenza, tutti e tutte. Amen. 

 

Immagine: Visione del Centurione Cornelio, Zanobi Rosi (XV/XVI secolo)