Torna il culto al colle della Croce

Domenica 20 luglio il tradizionale appuntamento-incontro in quota fra le chiese valdesi della val Pellice e le chiese riformate francesi

 

Il culto al colle della Croce in alta val Pellice, Piemonte, al confine con la Francia venne ideato nel 1933, per volontà dei gruppi giovanili delle chiese valdesi della valle e delle chiese riformate del Queyras (nel versante francese). 

Un incontro sospeso quasi subito per i venti di guerra e ripreso con forza nell’immediato dopoguerra e che l’impegno della chiesa valdese di Bobbio Pellice continua a far vivere nella seconda metà di luglio. 

 

Domenica 20 luglio la tradizione si rinnoverà ancora una volta.

 

L’anno scorso il maltempo aveva suggerito agli organizzatori (il Primo Distretto) di spostare il culto al Pra, a quota più bassa. Quest’anno si ripropone la formula sui due giorni, dedicata ai più giovani. 

Sabato 19 luglio partenza a piedi da Villanova (alle 16), arrivo al Pra e installazione delle tende con cena presso La Ciabota e a seguire serata in pineta. Il giorno successivo colazione a La Ciabota e salita al Colle della Croce con la partecipazione al culto. Quindi pic-nic preparato (su richiesta) da La Ciabota e infine discesa e arrivo a Villanova previsto per le 16 circa.

 

I costi sono gli stessi dell’anno scorso: 18 euro cena + colazione; 25 cena + colazione + pic nic.  ⁠Il pernottamento sarà nelle proprie tende. È necessario portare tenda, sacco a pelo e materassino, abiti e scarpe adatti…

 

⁠Il gruppo sarà accompagnato da Jessie Delaurenti (331-8040336), Anais Scaffidi Domianello (334-5487859) e Stefano D’Amore (347-2430318).

 

La celebrazione del culto sarà bilingue con Santa cena alle 11. Predicazione del past. Christophe Jacon.

 

A ricordare come venne scelto il luogo è Emmanuele Tron, sulle pagine dell’Eco delle Valli Valdesi del 1934: «in occasione del Campo Unionista di Villar, alcuni giovani pastori valdesi e francesi delle Hautes-Alpes lanciarono l’idea di un incontro della gioventù dei due paesi, e designarono il Colle della Croce come il luogo più facilmente accessibile dai due versanti della frontiera».