
Pace, la riconciliazione e la resilienza
Si è svolto l’Ottavo colloquio buddista-cristiano
L’Ottavo Colloquio Buddista-Cristiano, organizzato dal Dicastero per il Dialogo Interreligioso del Vaticano in collaborazione con l’Università Buddista Preah Sihanouk Raja e la Chiesa Cattolica nel Regno di Cambogia, ha pubblicato un comunicato intitolato “Buddisti e Cristiani lavorano insieme per la pace attraverso la riconciliazione e la resilienza”. Il colloquio faceva parte di una serie continua di incontri buddisti-cristiani iniziata nel 1995.
“Questi sforzi sono ispirati da Nostra Aetate, la storica dichiarazione del Concilio Vaticano II, promulgata da papa Paolo VI nel 1965, che invita a un dialogo sincero fondato sul rispetto, l’apertura e la condivisione di valori umani”, spiega il comunicato finale.
“La Cambogia è stata scelta come nazione ospitante in onore del venerato Maha Ghosananda, il monaco buddista il cui ministero compassionevole ha fornito conforto e forza a innumerevoli rifugiati durante il regime dei Khmer Rossi (1975-1979).” Nel corso di tre giorni, i partecipanti si sono impegnati in un dialogo profondo e contemplativo, riflettendo sui temi duraturi della pace, della riconciliazione e della resilienza. “I frutti del convegno sono stati dedicati alla sacra memoria di tutti coloro che hanno sopportato la sofferenza e si sono rialzati con resilienza, e alla visione di un mondo in cui la pace non è semplicemente l’assenza di conflitti, ma la presenza viva dell’amore, della giustizia e di una solidarietà umana duratura”, si legge nel comunicato.
“In Cambogia, la Chiesa cattolica è presente attivamente da oltre tre decenni, offrendo un vitale supporto umanitario e spirituale alle popolazioni traumatizzate e vulnerabili”, ha osservato la professoressa Angeliki Ziaka, responsabile del programma per il dialogo interreligioso e la cooperazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, presente all’incontro. “L’impegno del Vaticano per il dialogo interreligioso ha coltivato relazioni durature non solo con la maggioranza buddista della Cambogia, ma anche con le comunità musulmane e baháʼí”. Questa forma di convivenza interreligiosa, ha inoltre osservato Ziaka, promuove il rispetto reciproco e canali di comunicazione aperti. “Sia le comunità locali che i missionari sono profondamente plasmati da questo percorso condiviso, che, per alcuni individui, si rivela profondamente trasformativo”, ha affermato. “L’istruzione continua a essere un pilastro fondamentale della missione cristiana”. Il comunicato ha sottolineato che la vita ascetica emerge come un punto di convergenza significativo tra buddhismo e cristianesimo. Il Nono Colloquio Buddista-Cristiano si terrà nel 2027 in Sri Lanka, proseguendo il cammino di impegno interreligioso.