La Casona, uno spazio rivitalizzato per la costruzione della comunità

Uno storico edificio dell’Iglesia valdense in Uruguay torna a nuova vita grazie ai fondi Otto per Mille

 

Durante l’ultima riunione del Consiglio comunale di Colonia Valdense in Uruguay, i membri della Commissione di gestione della casa di cura valdese di Colonia Valdense hanno illustrato ai membri del municipio i progressi nel restauro de La Casona, visitando al contempo l’iconico edificio.

 

La Casona fu costruita nel 1920 come residenza del pastore Daniel Armand Ugon e di sua moglie Alice Rivoir. Fu poi donata (dai figli e dai nipoti della famiglia) alla Casa di Riposo per Anziani di Colonia Valdense. Si tratta di un edificio di grande valore storico nel centro storico di Colonia Valdense, situato tra la sede amministrativa (Casa Valdense) della Igliesia evangelica valdense, il ramo sudamericano della Chiesa valdese,  e l’Unione Giovanile Cristiana, di fronte alla Chiesa Valdese della città. Si sviluppa su tre piani e dispone di un totale di 11 camere da letto, cinque bagni, due cucine, un soggiorno principale con camino e un soggiorno secondario.

 

Nel 2021, di fronte al notevole degrado dell’edificio, un gruppo di persone si è interessato al restauro de La Casona e allo sviluppo di progetti culturali, sociali e di costruzione della comunità. In collaborazione con la Commissione Sinodale della Casa di Riposo Colonia Valdense, è stato costituito un sottocomitato che, dopo gli sforzi corrispondenti, ha ottenuto il sostegno finanziario dell’Otto per Mille della Chiesa valdese italiana (Opm) . 

 

Álvaro Soba, architetto e membro di questa sottocommissione, sul sito dellì Iglesia valdense ha illustrato le possibilità che si sono aperte dopo aver ricevuto la collaborazione dell’Otto per Mille: «La prima cosa che siamo riusciti a fare è stata quella di ingaggiare una consulenza tecnica, per un lavoro che andava oltre quello di qualsiasi architetto; doveva essere qualcuno specializzato nel restauro del patrimonio o degli edifici. È stato allora che abbiamo incaricato Estudio Arco di condurre una diagnosi che ci permettesse di avere una tabella di marcia con le priorità per iniziare efficacemente i lavori di restauro. Il loro lavoro si è concluso con la relazione che alla luce dei problemi individuati, ci indicava cosa avremmo dovuto fare dopo».

Soba prosegue: «È stato allora che è iniziato il nostro lavoro, insieme all’architetto responsabile del progetto, Fernando Béduchaud, per identificare quali compiti fossero prioritari e possibili con i fondi a disposizione».

 

Durante la visita guidata offerta dalla Commissione ai consiglieri del municipio, i progressi menzionati da Álvaro sono stati evidenti: «il riempimento e l’impermeabilizzazione della terrazza, l’installazione di un nuovo pavimento e la sua lucidatura, l’aggiornamento dei tre quadri elettrici, l’installazione del cablaggio esterno per il parco e la relativa illuminazione, il restauro di tutte le aperture interne ed esterne, la pulizia e il restauro dell’impianto sanitario, che ha incluso anche alcune sostituzioni nei bagni, l’installazione di ringhiere di sicurezza, la sostituzione dei vetri rotti; e infine, la manutenzione e la tinteggiatura delle pareti interne». Non sono mancate anche donazioni significative di materiali e manodopera da aziende locali e privati ​​della comunità.

 

L’obiettivo del progetto è quello di ridare vita a un edificio che fa parte della storia della Chiesa Evangelica Valdese del Río de la Plata, e di farlo in linea con i valori e l’identità valdese: contribuire a costruire comunità e senso di appartenenza, dialogare con la comunità e rafforzare i legami. A questo proposito, Soba afferma: «Abbiamo già l’Orchestra Sinfonica che prova nella struttura, anche se mancano ancora alcuni dettagli per rendere lo spazio più accogliente, e stiamo pianificando modalità per integrarci nella vita sociale locale, ad esempio con eventi e laboratori specifici». Molto di questo resta ancora da costruire, da pensare; ma il primo passo è già stato fatto.

 

Come racconta il sito Studivaldesi il pastore Daniel Armand Ugon nel 1877 fu inviato dalla Tavola Valdese in Sud America per rispondere alla pressante richiesta della popolazione della colonia valdese del Rosario oriental, rimasta senza pastore dal 1875, quando Giovanni Pietro Michelin Salomon si era trasferito.

Giunse a Rosario (poco dopo ribattezzata Colonia Valdense) il 26 novembre 1877, dopo più di tre settimane di viaggio, accompagnato dalla moglie Alice Rivoir (sposata il 20 ottobre dello stesso anno), in un momento di grandi trasformazioni: un colpo di stato militare, sostenuto dai grandi commercianti, dai latifondisti e dagli investitori stranieri, aveva dato inizio alla modernizzazione del paese. Armand Ugon s’inserì in questo processo diventando il maggiore consolidatore della colonia.

Una delle sue prime iniziative fu un’assemblea generale dei valdesi dell’Uruguay, il 24 marzo 1878, con più di cento partecipanti, per dare un’organizzazione (materiale e spirituale) alla chiesa.

Fu pastore a Colonia Valdense dal 1878 al 1919; dal 1880 al 1882 curò anche la nuova comunità di Cosmopolita-Artilleros. Negli anni seguenti altre famiglie s’insediarono nei dintorni di Cosmopolita, formando i nuclei di Tarariras, Riachuelo, San Pedro, che il pastore visitava a cavallo coprendo grandi distanze.

Armand Ugon non si occupò solo della vita religiosa e spirituale della comunità, ma fu rappresentante e “guida” politico-amministrativa, trattando con il Presidente della Repubblica per tutelarne gli interessi e facendo da intermediario con il Comitato di Evangelizzazione. Si occupò dell’aspetto istituzionale, con la costituzione autonoma della chiesa di Colonia Valdense rispetto alla Chiesa Valdese in Italia e l’ottenimento della personalità giuridica nel 1884.

Si occupò anche della formazione culturale della popolazione: nel primo anno aprì otto scuole primarie a Colonia e nei dintorni, per un totale di centottanta alunni, e si adoperò per il loro sostentamento sollecitando le chiese locali e il Governo.

Con l’aiuto del pastore metodista Thomas B. Wood progettò e nel 1888 fondò a Colonia Valdense il Liceo, a lui intitolato nel 1930. Questo istituto, dove entrambi i pastori furono insegnanti, nacque come strumento di istruzione e di evangelizzazione, in quanto molti allievi erano cattolici. Prevedeva un corso di studio di sei anni e dava accesso agli studi universitari, all’insegnamento, al commercio. Posto inizialmente sotto la tutela di tre enti, la Chiesa metodista, la Mesa valdese e il Concistoro della Chiesa valdese di Colonia, dopo la partenza di Wood nel 1896 rimase totalmente ai valdesi. Armand Ugon ne divenne direttore, dovendo fronteggiare una situazione finanziaria sempre più difficile. Abbandonò l’incarico nel 1905, ma dovette tornarvi nel 1915, richiamato dall’assenza di vari professori. Nel 1926 la scuola passò alla gestione dello Stato, quando ormai le comunità avevano smesso di occuparsene direttamente.

Durante il ministero di Armand Ugon furono costruiti diversi nuovi edifici: il tempio di La Paz, terminato nel 1893 – dopo molti anni di lavori, iniziati nel 1868 durante il pastorato di Michele Morel), quello di Colonia Valdense (inaugurato nel 1898, dopo sette anni di lavori – accanto al quale sorsero il presbiterio, due scuole, l’ufficio postale.

Si spese da un lato al consolidamento delle colonie valdesi, difendendo l’unità dei gruppi che periodicamente raggiungevano l’Uruguay, limitando le contrapposizioni interne che rischiavano di frammentare le comunità, e sostenendo la collaborazione con gli altri protestanti dell’area rioplatense (inglesi e svizzero-tedeschi). D’altro canto, con l’aumento della pressione demografica per il forte tasso di natalità, stimolò la loro espansione, che diede origine a un fenomeno di migrazione interna, fino a raggiungere l’Argentina.

Nel 1890 si adoperò per acquistare il territorio di Ombues de Lavalle, dove fu fondata un’altra colonia. Si occupò quindi delle prime comunità in Argentina, nella provincia di Santa Fe (San Carlos, Colonia Belgrano) e Buenos Aires (Colonia Iris). Conscio dell’importanza di avere un pastore stanziale o che potesse visitarle periodicamente, Armand Ugon chiese più volte alla Tavola Valdese un pastore evangelista, ottenendo l’arrivo di Pietro Bounous a Cosmopolita nel 1882.

Emerito nel 1919, nel 1927 effettuò ancora un viaggio alle Valli valdesi e in Palestina. Morì a Colonia Valdense il 23 agosto 1929.

Alla sua morte la chiesa di Colonia Valdense propose la costruzione di un asilo per anziani, approvata dal Sinodo rioplatense nel 1930. La struttura aprì nel giugno 1933.

 

 

.