
Firmato oggi il protocollo d’intesa per i Corridoi Lavorativi per apolidi e persone rifugiate
Protocollo d’intesa fra vari ministeri e attori della società civile, Onu e Unhcr in primis
È stato firmato oggi il nuovo 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐨𝐜𝐨𝐥𝐥𝐨 𝐝’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐚 tra Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, il Ministero del Lavoro, Diaconia Valdese, l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR), Pathways International e Talent Beyond Boundaries, che permetterà a persone rifugiate selezionate all’estero, attraverso le nuove misure previste dalla L. 50/2023, di arrivare in Italia attraverso i Corridoi Lavorativi per apolidi e persone rifugiate, un’iniziativa che prevede la selezione e la formazione in Paesi terzi di persone già qualificate in specifici settori professionali per il loro ingresso regolare nel mercato del lavoro italiano.
L’ Italia è così tra i primi paesi al mondo ad offrire la possibilità a persone rifugiate di arrivare con un visto per
lavoro. Tracciata una nuova strada concreta e coraggiosa attraverso quattro progetti per rifugiati/e residenti in Colombia, Egitto, Uganda e Giordania che saranno inseriti nel settore aeroportuale, cantieristico navale, orafo e informatico in Italia.
I corridoi lavorativi offrono ai rifugiati l’opportunità di ricostruire le proprie vite in sicurezza, valorizzando le loro competenze!
I programmi attivi sono 4, e permetteranno a 70 persone rifugiate, residenti in Colombia, Egitto, Uganda e Giordania di inserirsi in Italia nei settori aeroportuale, cantieristico navale, informatico e orafo.
Il protocollo, siglato da Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero del Lavoro, UNHCR, Diaconia Valdese, Pathways International e Talent Beyond Boundaries, è anche una dimostrazione del ruolo fondamentale che può svolgere il settore privato: trasformare la solidarietà in opportunità reali, creando ponti tra talenti e necessità del mercato.
I programmi attivi sono 4, e permetteranno a 70 persone rifugiate, residenti in Colombia, Egitto, Uganda e Giordania di inserirsi in Italia nei settori aeroportuale, cantieristico navale, informatico e orafo.
Il protocollo, siglato da Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero del Lavoro, UNHCR, Diaconia Valdese, Pathways International e Talent Beyond Boundaries, è anche una dimostrazione del ruolo fondamentale che può svolgere il settore privato: trasformare la solidarietà in opportunità reali, creando ponti tra talenti e necessità del mercato.
“La Diaconia Valdese e la Chiesa Valdese credono fortemente nella realizzazione di canali di ingresso legali e sicuri che proteggono le persone in fuga da conflitti e persecuzioni. Dopo i Corridoi Umanitari e i Corridoi Universitari, aggiungiamo un nuovo programma che si focalizza sugli inserimenti lavorativi”. Loretta Malan, Direttrice Area – Servizi Inclusione.
I 𝐜𝐚𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐞 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐢, tra cui i corridoi lavorativi, i corridoi umanitari, i corridoi universitari, il reinsediamento ed il ricongiungimento familiare permettono ai rifugiati/e di 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐬𝐢 𝐮𝐧 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐢𝐧 𝐝𝐢𝐠𝐧𝐢𝐭𝐚̀ senza essere costretti/e a intraprendere viaggi pericolosi nelle mani dei trafficanti. Allo stesso tempo sono un 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐭𝐚𝐧𝐠𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐫𝐢𝐞𝐭𝐚̀ verso i paesi a basso e medio reddito che ospitano il 75% dei rifugiati nel mondo.
I corridoi lavorativi per apolidi e persone rifugiate sono promossi grazie al sostegno di ACRI Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Fondazione Compagnia di San Paolo, The Human Safety Net e Reale Foundation e Otto per Mille Valdese@ottopermillevaldese